Juve orgoglio e dignità: chi non regge il peso della maglia si faccia da parte

Juve orgoglio e dignità: chi non regge il peso della maglia si faccia da parteTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 06:36Editoriale
di Quintiliano Giampietro
Juve domenica attesa dalla Fiorentina: la squadra di Motta deve reagire per cancellare la figuraccia contro l'Atalanta e conservare il quarto posto

La Juve di Motta è di fronte all'ennesimo bivio, questa volta decisivo e non solo sotto il profilo sportivo. La batosta subita contro l'Atalanta ha rappresentato uno dei punti più bassi della storia bianconera, per la modalità con cui è maturata: in casa non si perdeva con un passivo così pesante dal 1967. Vedere una squadra consegnarsi all'avversario è in perfetta antitesi con la storia di questo club. Inammissibile. Bisogna dare una radicale sterzata innanzitutto all'atteggiamento, dal quale il più delle volte dipendono i risultati. Orgoglio e dignità sono i due sostantivi con cui sintetizzare la parola d'ordine per tutta la truppa, a partire dal capo. Basta attriti tra l'allenatore e i giocatori, o meglio, bisogna metterli da parte. Davanti a tutto c'è il bene della Juve, nella fattispecie qualificazione alla prossima Champions League. Il minimo sindacale chiesto dalla società, di cui è nota l'importanza, soprattutto in chiave economica. Allo stesso tempo, dare tutto è una forma di rispetto per i tanti tifosi giustamente delusi, per certi versi traditi.

Domenica a Firenze è come se per la Juve iniziasse un nuovo campionato, composto da dieci tappe. Vietato fallire la doppia missione: sportiva e morale. Vale per tutti. In primis per Motta, anche se, come si vocifera, il suo futuro è lontano da Torino. Come detto, si entra nel perimetro della dignità e dell'orgoglio, spesso viaggiano a braccetto. Sono gli stessi elementi che devono spingere i giocatori a dare il massimo, possibilmente ottenere una vittoria, ormai siamo nel rush finale della stagione e la testa conta più del resto. Eventuali diatribe intestine non possono e non devono condizionare le prestazioni. Le cose di campo vanno ben distinte da quelle fuori. Se necessario bisogna fare un passo indietro, da entrambe le parti, pur di mettere la Juve in pole position, rispetto alla corsa per il quarto posto. Come firmare una specie di patto. E' fondamentale dimenticare i fischi e i tifosi che abbandonavano lo stadio anzitempo, perché esausti di una squadra umiliata dall'Atalanta. “Nelle squadre come la Juve, dove la pressione è massima, capita di essere fischiati. Ma proprio quei momenti difficili mi hanno insegnato la forza”. Lo ha detto Danilo durante un podcast diretto a Perin. Messaggio chiaro a Motta e ai giocatori. Bisogna allontanare le paure, rialzarsi dalla caduta e trasformarle tutto in energia positiva. E chi non è in grado di sopportare il peso della maglia bianconera, alzi la mano e si faccia da parte. Anche questo sarebbe un atto di coraggio.