I giovani che la Juventus può sacrificare sul mercato

I giovani che la Juventus può sacrificare sul mercatoTUTTOmercatoWEB.com
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venerdì 31 maggio 2024, 07:16Editoriale
di Franco Leonetti
L'autofinanziamento del mercato Juve impone alla società l'attenta valutazione dei giovani che potrebbero fare le valigie

Prima l’ufficializzazione di Thiago Motta come nuovo allenatore, poi prenderà il via il reale mercato bianconero. Fino ad ora si sono susseguite tante voci, indiscrezioni, pseudonotizie, supposizioni e spifferi, poi arriverà il momento della verità con Giuntoli impegnato a intrecciare la tela che dovrà produrre un tessuto di ottima qualità, per rinforzare una Juve bisognosa di innesti. Il budget a disposizione della dirigenza bianconera non andrà oltre i 35-40 milioni, ecco quindi l’assoluta necessità di ordire un'oculata strategia che tenga conto delle risorse rappresentate dai giovani, sia per quelli attualmente in organico, sia per quelli di proprietà Juventus, che hanno giocato altrove. Il gruzzolo, non elevato, fissato dalla proprietà per le operazioni di mercato sottende ad un fattore chiaro, la dirigenza dovrà essere molto brava ad autofinanziarsi la campagna acquisti, rinunciando a qualche interprete della linea verde che non rientri nei piani disegnati, in sintonia con l’allenatore. Con la forte speranza che non sia necessario il sacrificio di un big in rosa, e qui i nomi di Bremer, Chiesa e Vlahovic sono circolati molte volte, anche se, al momento, non esiste nessuna certezza a riguardo. Il concetto appare lapalissiano, per rinforzare la Juve bisognerebbe evitare di privarsi dei big, anche solo di uno, per costruire su di essi, mantenendo un telaio collaudato e ampiamente conosciuto: privarsene saprebbe molto di passo del gambero, marcia avanti per poi indietreggiare.

Proprietà e società, con Giuntoli in prima linea, devono tenere conto di questo ferreo concetto: per creare competitività serve mantenere i pezzi forti ed erigere attorno a loro, non cedendoli per acquisire liquidità da reinvestire. Verissimo che il nuovo progetto si basa su sostenibilità, tagli agli ingaggi e alle pedine non ritenute necessarie, più la doverosa esaltazione della linea verde, ma è conclamato che non tutti i giovani siano in grado di diventare pezzi importanti per la prima squadra: i pochi big devono restare, visto che servirà immagazzinare qualità e non disperderne. Quali possono essere le pedine che la Juve appare pronta ad immolare sull’altare del mercato? Un drappello di giovani nutrito che potrebbe portare, in sede alla Continassa, un bel tesoro da reinvestire in trattative, che possono fare capo a Iling Jr., Nicolussi Caviglia, Soulè, Kaio Jorge, Barrenechea e magari Huijsen, senza dimenticare Barbieri e Facundo Gonzalez. Tutti gioiellini che, in un modo o nell’altro, si sono messi in evidenza o hanno brillato, a modo proprio, in questa ultima stagione, e che arrivano, quasi tutti, dalla considerevole fucina di talenti della Next Gen.

Soulè ha disputato un ottimo campionato a Frosinone, il suo primo di A, con continuità, assist, e tanti gol, per lui era giunta a gennaio un’offerta araba da 30 milioni, rifiutata dal ragazzo e dalla società zebrata. Ma in estate il fronte si riaprirà e per un’offerta da 35-40 milioni di euro l’argentino potrebbe partire, a meno che il nuovo allenatore non ponga un veto. Iling Jr. già la scorsa estate aveva ricevuto proposte dalla madrepatria, per una valutazione intorno ai 20 milioni potrebbe tornare in Inghilterra, poi ci sono scenari che potrebbero schiudersi, all’estero, anche per Kaio Jorge e chissà magari per Huijsen, vero gioiello che Madama farebbe molto bene a tenersi stretto. Per i restanti ragazzi possono concretizzarsi opportunità nel nostro campionato, da utilizzare come contropartite tecniche per abbassare il valore del cartellino delle pedine a cui la Juve ambisce.

Per Calafiori del Bologna, per esempio, la Juventus potrebbe immettere alcuni giocatori a scelta del club felsineo, con un ventaglio che parte da Nicolussi Caviglia per arrivare a F. Gonzalez, passando per Barbieri o Barrenechea. Per il “veterano” Miretti, invece, il discorso può risultare diverso, starà solo a Thiago Motta scegliere se tenerlo in pianta stabile o mandarlo a giocare in prestito per una stagione, per gli altri ragazzi citati l’estate 2024 potrebbe tramutarsi nel passo d’addio, definitivo, ai colori bianconeri. Insomma, la Juventus dovrà cedere per acquistare, l’autofinanziamento del mercato passa, anche, attraverso queste operazioni che dovranno dimostrarsi redditizie e poco dolorose, in termini di giocatori da lasciar partire. Per Giuntoli si prospetta una enorme mole di lavoro, con un margine d’errore che dovrà essere contenutissimo, altrimenti la strada che conduce all’allargamento di una rosa improntata sulla qualità, rischia di diventare un sentiero in salita, irto di difficoltà.