Con Allegri vince il buon senso. Tifosi e proprietà, un feeling da ritrovare

Con Allegri vince il buon senso. Tifosi e proprietà, un feeling da ritrovare
martedì 4 giugno 2024, 10:07Editoriale
di Alessandro Santarelli

Niente carte bollate. Ma una stretta di mano, una pacca sulla spalla, un abbraccio finale ed ognuno per la propria strada. Cosi va bene. Ed è giusto che questo sia stato l’epilogo tra la Juventus e Massimiliano Allegri. Un degno modo di chiudere l’avventura, ed aprire al futuro senza strascichi legali che avrebbero avuto davvero poco senso. Per un allenatore che viene salutato, un altro è pronto a sbarcare alla Continassa, con un carico di attese e curiosità da parte dei tifosi e degli addetti ai lavori. L’era di Motta sta per cominciare, e ora che è arrivata anche la rescissione consensuale con Allegri, ogni giorno diventa quello buono per l’annuncio. Poi toccherà alla società mettere a disposizione del tecnico una rosa adeguata, ma soprattutto appoggiare e supportare Thiago, che non è uno di primo pelo, ma che per la prima volta da allenatore si confronterà con una realtà non di provincia ma “vincete”

Il secondo passo spetterà ai tifosi. Basta con divisioni, basta con in o out, basta con idee che vanno al di là della Juventus. Ognuno avrà, e ci mancherebbe altro, il sacrosanto diritto di critica, ma senza pregiudizi o posizioni invalicabili. Il nuovo corso dovrà coinvolgere anche la parte più bella della Juve, i tifosi, quelli che troppo spesso vengono dimenticati o trattati come meri clienti. In questo ci aspettiamo un passo in avanti, un ritorno al doppio binario, società – tifosi, un binomio che deve essere ricostruito sia dentro lo stadio che fuori e che  deve tornare a  formare un blocco unico.

Mai come adesso c’è bisogno di aria nuova, fresca, frizzantina, e ognuno deve poter portare il proprio piccolo ma fondamentale mattoncino. Non  ci giriamo attorno: molti tifosi sentono questa proprietà lontana, quasi un corpo estraneo alla Juve. Se da un lato capiamo la posizione, Elkan non è Andrea Agnelli, sono due mondi vicini per dinastia, ma lontanissimi tra loro, dall’altro non possiamo dimenticare quanto sia stato fatto a livello di “ iniezioni di liquidità” in questi ultimi anni. Certo, l’azienda calcio non si basa solo, o meglio non solo, sui soldi, servirebbe anche empatia, presenza, amore e sentimento, ma soprattutto si deve creare emozione al tifoso, che è e resterà sempre l’anima di ogni squadra e società. Sotto questo punto di vista c’è sicuramente molto da fare, ma un primo tassello  è stato messo, dare i pieni poteri a Giuntoli, direttore e tifoso.

Si può fare di piu? Certo che si, ma con calma e pazienza, considerando che il periodo “ emergenziale” che ha dato vita al governo tecnico, ancora non è passato. Poi , come sempre, saranno i risultati a far tornare o meno il sorriso. Giuntoli ha iniziato il lavoro di ricostruzione della squadra, le idee sono interessanti, e adesso si dovranno concretizzare. Anche sul fronte interno ci sono situazioni da definire. Intanto ci piacerebbe capire cosa vorrà fare da grande Chiesa. Giocatore di indubbie qualità, ma ancora lontano dal definitivo salto di qualità. Ci piacerebbe vederlo ancora alla Juve, perché no anche con la fascia di capitano, ma con atteggiamenti e prestazioni diverse. La Juve di Motta dovrà avere in ogni caso un asse portante, e sarebbe bello vedere i giocatori di maggior talento, e pensiamo ai vari Vlahovic, Chiesa, Bremer, Cambiaso, Yildiz rappresentare una sorta di spina dorsale sulla quale costruire.

Giugno è appena cominciato ma l’attesa è già molta.