Anche in questo editoriale mi scateno con la mia "avvelenata" alla ricerca dell'equilibrio sopra la follia
Le temperature sempre più roventi non solo rendono la mia pazienza ancora più limitata ma noto che hanno spento la già scarsa lucidità di molti: tifosi della Juventus, delle altre squadre, ex giornalisti, opinionisti difensori delle proprie idee, e tuttologi di tutti i tipi. Comincio dai tifosi disfattisti che non vedevano l'ora di partire con i loro giudizi preconfezionati dopo la prima (illeggibile) amichevole della Juventus. Se avesse vinto, sciolinando magari anche un bel calcio, sarebbero partite la critiche al calcio di Allegri e agli allegriani che hanno difeso l'ex allenatore "ritardando" la crescita del club. Sarebbe stato tutto un "quanto tempo abbiamo perso dietro a quello...". Se la Juventus avesse perso, ecco servite le critiche al nuovo allenatore "MottaOut" e a Giuntoli "il vostro dio del calcio che ha sbagliato tutto". Tutto e il contrario di tutto.
Senza obiettività, calpestando ogni possibilità di mettere in essere una critica costruttiva, con il solo gusto di distruggere, in un senso e nell'altro. Ignorando totalmente la formazione della Juventus del primo tempo: Di Gregorio, Barbieri, Facundo Gonzalez, Tiago Djalò, Rouhi, Thuram, Locatelli, Comenencia, Miretti, Hasa, Sekulov; e quella del secondo tempo: Perin, Savona, Gatti, Cabal, Cambiaso, Nicolussi Caviglia, Fagioli, Weah, Azdic, Mbanula, Vlahovic. Questa secondo voi era la Juventus? O 22 giocatori messi in campo per fargli provare qualche schema passandosi il pallone dopo giornate intere dedicate ad allenamenti sfiancanti contro una squadra pronta a cominciare il campionato? Eppure basterebbe il minimo sindacale di lucidità per capirlo.
Ma peggio di qualche "tifoso tuttologo" hanno fatto alcuni giornalisti, in particolare uno che abbiamo avuto la sventura di subirci sulla tv di Stato per tanti anni e che ha avuto il coraggio di commentare, in un post traboccante di vergognosa cattiveria goduriosa, la partita come se fosse stata una gara di Champions League, e giocandosi, così, ogni sparpagliato residuo di pseudo onestà intellettuale. L'ho letto e riletto auspicandomi fosse un fake e invece era tutto vero. Ma questo non fa altro che qualificare le persone e non raccontare la realtà.
La realtà è una graduale ricostruzione a cui servono soltanto due elementi per farla crescere e diventare forte e bella: tempo e pazienza. Tempo per costruirla, da parte di Giuntoli, allenarla da parte di Motta e pazienza nel saperla aspettare per tutto il tempo fisiologico necessario. Una squadra che cambia da capo a piedi, dal portiere all'attacco ancora da completare, passando per l'allenatore, non può realisticamente essere leggibile prima di Novembre, se tutto andrà bene.
Ma chi mi fa salire la rabbia alle stelle sono coloro i quali contestano con spocchia il lavoro di Cristiano Giuntoli. Molti di questi esperti di mercato probabilmente non sono riusciti ad organizzarsi neanche ancora le vacanze o vanno avanti con pagamenti rimandati di mese in mese perché non riescono a tornare con i conti neanche nell'economia domestica, tutti personaggi che diventano esperti di operazioni finanziarie in gradi di far meglio di un dirigente che sta trasformando il volto della Juventus con ZERO euro extra, ma ricavando il cash necessario dalle cessioni di giocatori. Incapaci di vedere la realtà, quella di un direttore tecnico che ha preparato gli ingredienti in entrata e in uscita per tutta la stagione, consapevole che "cucinarli" sarebbe stato il momenti più difficile, una lotta contro il tempo che continua e che sta portando avanti e che presenterà, alla fine, necessariamente un bilancio positivo e anche un bilancio negativo.
E ovviamente potete facilmente immaginare su cosa si concentreranno i sapientini vari, tra il pagamento di una bolletta e l'altra.
Che pazienza che vi vuole....
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