L'importanza di essere Bremer: senza il brasiliano, la Juve è un colabrodo
Juventus-Parma di ieri sera conferma una tesi, qualora qualcuno ancora non se ne fosse accorto. La Vecchia Signora sta diventando sempre più un colabrodo. La Vecchia Signora patisce davvero troppe reti al passivo: la responsabilità principale è da individuare nella nuova ricerca di un equilibrio, venuto meno senza Gleison Bremer. L'assenza del numero 3, ormai lungodegente per la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, è un vuoto enorme di cui tutti stanno approfittando. A dirlo sono i numeri.
Se fino al 6' del primo tempo della sfida contro il Lipsia Madama aveva subito solo una rete in sette gare già archiviate, dal prosieguo della stessa gara contro i tedeschi fino a ieri, la musica è cambiata: i bianconeri hanno subito ben dieci marcature al passivo in appena sei gare, compresa quella di ieri contro il Parma all'Allianz Stadium. In poche parole, la Juventus è passata dall'essere un muro difensivo pressoché invalicabile a incassare reti in una quantità industriale. Per ovviare a questo problema, tocca a Thiago Motta trovare soluzioni con il materiale umano che ha a disposizione. Ammesso che non questo percorso non gli complichi costituisca un altro problema per la Vecchia Signora (CLICCA QUI PER LEGGERE L'ARTICOLO).
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