Vinci, perdi, pareggi ma abbiamo una squadra - le contropagelle di Marco Sanfelici

Vinci, perdi, pareggi ma abbiamo una squadra - le contropagelle di Marco SanfeliciTUTTOmercatoWEB.com
Pierre Kalulu
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 09:37Primo piano
di Luca Cimini

ROMA – JUVENTUS   1  a  1

DI GREGORIO  5,5  La Roma non ha mai tirato in porta, salvo un tiro velleitario di Dovbyk centrale. Eppure prende un goal incredibile per respinta timida bassa sui piedi di Shomurodov, cioè a mezzo metro da lui. Magari, mandare la palla un po’ più in là, senza pretendere di essere Buffon?

KALULU  7  Di gran lunga il più positivo del pacchetto difensivo. Chiude su Cristante “come a miracol mostrare”. Rimonta Gourna-Douath lanciato a rete, dopo aver fermato Shomurodov appena iniziata la ripresa. Non so se mi spiego.

VEIGA  6  Lottatore su Dovbyk al limite del consentito. Si ripropone su Shomurodov senza risparmio di colpi. Forse poco attento sul cross dalla bandierina nell’azione del pareggio romanista. Ma se pensiamo che sostituiva Gatti (e Bremer per proprietà transitiva), se la cava da sufficiente.

KELLY  6,5  Allora, se lo si fa giocare al suo posto, anche sto giocatore “strano” quaglia e non poco. Che cosa occorre? Un po’ di conoscenza calcistica e assenza di presunzione. Poi, in fondo in fondo, Kelly è pure bello nella corsa e nelle proiezioni.

WEAH  6  Primo tempo ottimo, sempre nel vivo delle azioni offensive e nessun rischio dietro. Prova a lanciare il Turchino in area un paio di volte, sbiancando l’abbronzatura ai frequentatori del litorale di Ostia. Poi sparisce nel 2° tempo, pagando il grande dispendio di energie (CAMBIASO  6   Sostiene le folate bianconere nel tentativo di sfondare a sinistra, ma l’impegno è superiore al costrutto)

LOCATELLI  7   Il solito intenso e sostanzioso lavoro in copertura e nel rovesciamento di fronte. Ogni azione parte dai suoi piedi, senza soluzione di continuità. Ha il grande merito di respingere in rete un pallone vagante al limite dell’area giallorossa. Della serie: tra il Loca e Koop o chi per loro, al limite ci dovrebbe essere sempre un buon tiratore. (SAVONA  6  Entra in campo con grande voglia e tanta attenzione. Buon ritorno, per Tudor e per se stesso.)

THURAM  6,5  Non ha la corsa imponente di Rabiot, ma ha la tigna di chi non perde mai la palla, anche in mezzo a ingorghi uguali a quelli sotto l’Altare della Patria. Una “lince” che si muove su terreni minati, con il passo felpato del giaguaro.

McKENNIE  6  Ha la palla buona al limite dell’area ad una manciata di secondi dal fischio finale, ma lo stop (i fondamentali, quanto sono importanti…) non è dei migliori e l’occasione sfuma, come la vittoria. Gara di contenimento e di sostegno, a seconda del momento. Tudor non se priva, un motivo ci sarà…

NICO GONZALEZ  7  Ora è chiaro: Giuntoli ci ha visto bene e non è andato a prendere un “bidone”. Dipende da chi e da come viene messo in campo, ad iniziare dalla posizione. Rispetto al Nico di mottiana distruzione, sembra un altro giocatore. E se la fortuna lo aiutasse un pizzico, firmerebbe anche il  vantaggio, ma la palla va a sbattere sulla traversa, grazie ad una carezza di Svilar. (KOOPMEINERS  6  Per carità, nulla di eccezionale, ma l’entrata di Koop appare convincente. Attento, veloce, concreto sui pochi palloni toccati, segno evidente che Tudor gli ha scaricato le ansie nell’umido)

YILDIZ  5,5  Un paio di slalom ad inizio partita e poi più nulla. Ranieri sa come limitare i talentuosi con le buone, tipo Celik, o con le cattive, tipo Mancini. Il Turchino compare a tratti e non si rende mai pericoloso da allarme rosso. Delude come Soulè nello schieramento opposto, perché quando le gare sono toste, i “tostini” soffrono.

VLAHOVIC  6  Certo, non vede la porta se non da lontano, ma dà profondità a tutta la Juve e impegna da solo la difesa. Sostiene l’azione juventina agendo alla maniera del centravanti boa di pallanuotistica memoria. Quando viene sostituito, per una decina di minuti, l’inerzia passa nel campo della Roma, che si scrolla di dosso la necessità di controllare il pericolo Dusan. E’ solo un caso? (KOLO MUANI  5,5  Venti minuti di ricerca della posizione e del senso della presenza in campo. Mai sfruttato nel fraseggio stretto al limite e mai trovato in profondità. Rischiosa la sostituzione e soprattutto non consona al momento di forcing della squadra alla ricerca dei tre punti)

TUDOR  6,5  Ben inteso: un buon pareggio a Roma non si butta mai via. Un pareggio, oltre tutto ottenuto con piglio, voglia, personalità, concretezza. Un pareggio che rientra nella casistica del calcio, senza contenuti estemporanei e “fantasiosi”. Detto questo, si prende una rete per mancanza di saltatori e incertezza del portiere. Si continua ad avere un attacco asfittico. Eppure la cifra agonistica dei bianconeri lievita a vista d’occhio, la presenza in campo è, rispetto a sole 2 settimane fa, di un altro livello. Il lavoro del nostro Igor sulla testa dei ragazzi inizia a produrre risultati, dato che la Juve non esce mai dalla partita, anzi, chiude all’attacco alla ricerca dei tre punti. Segno che il tecnico deve aver parlato di vittoria a lungo e spesso, non avendo paura di citarla e conoscendola molto bene. Questa Juve interpreta l’assetto tattico con buona riuscita e i vari interpreti appaiono collocati al posto loro, senza fenomenologie cervellotiche. Osservazione “disinteressata”: per la seconda volta i difensori (a parte Gatti per infortunio) terminano la gara, senza cambi. Quasi come contro l’Atalanta e la Fiorentina, pressappoco. Si apre lo spiraglio, in ossequio ai risultati delle pretendenti alla Champions, di avere a disposizione anche il terzo posto e con un calendario che prevede Lecce, Parma e Monza, è vietato non approfittarne. 

Marco Edoardo SANFELICI