Juve cuore, testa e gambe: quanta differenza tra Tudor e Motta

"La Juve è più compatta, tutti vanno nella stessa direzione": Buffon non ha messo il riferimento temporale, ma è chiaro il confronto tra Tudor e Motta. Smentendo di fatto alcune dichiarazioni dell'ex tecnico rispetto proprio all'atteggiamento ostile dei giocatori nei suoi confronti. Nessun miracolo, il croato sta facendo semplicemente l'allenatore, ovviamente con le proprie idee. Intanto immancabile la difesa a tre, ma con modalità elastiche rispetto alle due fasi.I due braccetti un ruolo importante, si spingono spesso. Contro la Roma lo ha fatto Kelly nel primo tempo, poi Kalulu. Tanto c'è Locatelli pronto a coprire. Manuel ha sempre più le sembianze del leader, non solo perché indossa la fascia da capitano. Il gol contro la Roma è il giusto premio per un giocatore spesso criticato, invece è tra i più positivi dell'intera stagione. Il cuore innanzitutto, ma anche la grinta e la testa.
L'ex Sassuolo incarna i principi della vecchia Juve, Tudor li conosce bene e sta cercando di trasmetterli a tutta la truppa. A proposito, l'altro elemento fondamentale è proprio il gruppo. nella gestione precedente si era sfaldato rispetto ad un tecnico che non fa dell'empatia il suo punto do forza. I crolli nelle ultime due gare sono stati significativi. Per Igor invece è vitale, del resto in campo vanno i giocatori e questi devono essere ottimizzati rispetto alle proprie caratteristiche, basta incomprensibili scelte di posizione. L'idea di calcio dell'allenatore non può e non deve mia prevalere sulle caratteristiche dei singoli. Praticamente sconosciuta in precedenza, la verticalità è una sorta di mantra per Tudor. La Juve deve crescere sotto due aspetti: fase offensiva e palle inattive. Nel primo caso serve una maggiore lucidità negli ultimi sedici metri, ma soprattutto il coinvolgimento di Vlahovic. Lui è il terminale offensivo e per questo deputato a fare gol. Poi le palle inattive: con questa modalità si subisce qualche gol di troppo e ne vengono realizzati pochi. Igor ha sette giornate per fare questi ulteriori step e soprattutto per qualificarsi in Champions League. Nel malaugurato caso non riuscisse a centrae l'obiettivo, siamo certi non direbbe: "Serviva più tempo". Niente scuse.
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