Thuram: "La Juve era nel mio destino. So di dover crescere ancora, ma questo è il posto giusto"
La Juventus presenta alla stampa Khephren Thuram, prelevato in questa sessione di mercato dal Nizza. Il centrocampista francese, figlio (dell'ex juventino Lilian) e fratello (dell'interista Marcus) d'arte, è arrivato a Torino per 20 milioni di euro più bonus e si è legato al club con un contratto quinquennale.
Ci racconti le prime settimane di lavoro a Torino?
"La prima settimana è stata molto positiva, mi trovo bene a lavorare con il gruppo e con il mister. Va tutto molto bene".
Cosa ti ha detto tuo padre della Juventus? Hai sfidato già tuo fratello?
Mio papà mi ha detto che per lui è la più grande squadra d'Italia e del mondo e dovrò sfruttare al meglio l'occasione adesso che sono qui ed ho la possibilità di lavorare in un ambiente come questo. Devo sfruttarla per crescere come uomo e come giocatore. La stagione ancora non è iniziata, vedremo come andrà la sfida con Marcus.
Quali sono le tue emozioni ora che sei qui e quelle che hai provato quando hai saputo che la Juve ti voleva?
Per me è un sogno, la Juventus è un mio desiderio fin da quando ero piccolo, qui hanno giocato tra i più grandi giocatori della storia della Francia. Sono orgoglioso di poter indossare questa maglia.
La Juventus aspetta anche Todibo, vi state sentendo? Quanto sarebbe importante lui per la Juve?
Io e lui parliamo spesso ma non della Juve, vedremo come andrà a finire.
Da piccolo hai festeggiato quattro Scudetti della Juventus al fianco del tuo papà, in queste settimane hai sognato di poter rivivere quei momenti da protagonista? Tuo papà sarebbe più contento di festeggiare con i colori bianconeri invece che come è accaduto lo scorso anno con quelli nerazzurri?
Non ricordo tanto di quegli Scudetti, ma spero di poterne festeggiarne tanti adesso. Credo che mio padre sarà felice allo stesso modo sia per me che per mio fratello, ai suoi occhi noi siamo ugualmente figli, la sua felicità sarebbe la stessa
Nella scelta di venire alla Juventus ha pesato il fatto che in panchina ci fosse Thiago Motta che è stato un grande centrocampista?
Motta ha avuto sicuramente la sua importanza, e per quanto riguarda la sua carriera, è stato un giocatore eccezionale e sono sicuro che potrò imparare molto da lui. È molto aperto a tutte le mie domande.
Qual è il tuo ruolo preferito? Avevi un idolo da ragazzino?
Non ho un ruolo preferito, posso giocare dove vuole il mister. I miei due modelli sono Paul Pogba e Patrick Vieira, due grandissimi giocatori.
Tuo fratello in un'intervista ha detto che tu sei più forte di lui? Sei d'accordo?
Lui mi vuole solo tanto bene, secondo lui io sono più forte ma secondo me è lui il più forte. Io sono felicissimo della carriera che sta facendo, è il migliore della famiglia perchè gioca da attaccante che è il ruolo più difficile. Segna tanto, ma fa anche tanti assist
Hai sentito Paul Pogba? Il mister ti ha già chiesto qualcosa di specifico?
Non ho mai parlato con Pogba, ma sono un suo fan da quando ero piccolo. Il mister mi segue da vicino e mi parla tutti i giorni, non posso svelare i suoi consigli pr non avvantaggiare gli avversari. Si vede che è stato un giocatore molto intelligente ed oggi è un mister molto intelligente
Dove senti di poter fare la differenza? Cosa pensi di poter dare alla Juventus?
Io amo molto far girare la palla ma anche verticalizzare. Ho delle qualità di grande dinamicità, in fase difensiva riesco a recuperare palla anche in modo aggressivo, credo di essere un giocatore completo ma so di dover migliorare ancora
Nel tuo percorso di crescita punti anche a segnare di più?
Sì, spero di segnare di più, ma non è la cosa più importante per me, io devo creare un ponte tra difesa ed attacco e sono quello che deve dare equilibrio alla squadra. Segnare fa piacere a tutti ma non è il mio compito principale
Che idea hai della Serie A? Chi ti ha dato più consigli? Papà Lilian o Didier Deschamps
Credo che le mie caratteristiche siano adatte all'Italia e per questo ho scelto la Juve. Sia Deschamps che il mio papà mi hanno dato molti consigli, non posso che farne tesoro.
Farioli ha detto di sentirsi responsabile della tua crescita calcistica, cosa ti ha lasciato?
È stato molto importante per me perchè mi ha dato tanta fiducia in me stesso, mi ha parlato molto e mi ha aspettato perchè ero il leader di una squadra giovane. Si è sempre aspettato molto da me, è stato una figura importante insieme al suo staff.
Nella tua carriera c'è molta Juventus, hai debuttato in nazionale con Deschamps, hai lavorato con Vieira e con Henry. Questi ex bianconeri ti hanno scritto ora che sei a Torino?
È vero, credo che la Juve fosse nel mio destino. La prima volta che si sono interessati a me avevo 17 anni ed ero al Monaco. Volevo crescere ancora prima di arrivare alla Juventus, ecco perchè sono andato prima al Nizza. Sia patrick che Thierry mi hanno parlato molto della Juventus, quando hanno saputo che venivo qui mi hanno detto che la mia carriera stava spiccando il volo. Sono stati molto orgogliosi e molto contenti per il mio percorso.
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