Spalletti, la Juve e quella rivoluzione rinviata di un anno
La Juventus avrebbe potuto avviare la propria "rivoluzione" tecnica già nell'estate del 2023, ma con un allenatore diverso da Thiago Motta. A scriverlo è il Corriere dello Sport, secondo il quale Cristiano Giuntoli, direttore sportivo del club bianconero, aveva individuato in Luciano Spalletti il profilo ideale per guidare la Vecchia Signora verso un nuovo ciclo. Ma a complicare i piani della Juventus "ci pensò" la FIGC, con la firma di Spalletti come nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana, dopo le dimissioni di Roberto Mancini.
A quel punto, con l'ex tecnico del Napoli sulla panchina azzurra, il club torinese decise di confermare Massimiliano Allegri per un'ulteriore stagione, puntando sul fatto che, nonostante le critiche ricevute per la gestione della squadra negli anni precedenti, l'allenatore livornese garantiva la giusta esperienza per guidare la squadra in un anno a quel punto diventato di transizione. Non a caso è poi riuscito a portare a casa un trofeo importante, aggiudicandosi la Coppa Italia, e a mantenere la squadra competitiva in campionato.
Di fatto, con Spalletti rimasto solo una suggestione di mercato, la rivoluzione bianconera venne rimandata di un anno e successivamente incentrata su un nuovo progetto tecnico, con la squadra affidata a Thiago Motta, un allenatore giovane e con idee innovative.
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