Porrini: "Motta, idee agli antipodi con quelle di Allegri. Serve ricostruire mentalità vincente"
"La sensazione è che ci sia stato un cambiamento a partire dalla guida tecnica che ha idee e filosofia differente dal precedente, con la speranza che la novità possa fin da subito notarsi". A parlare così della Juventus di Thiago Motta è stato l'ex difensore bianconero ora vice allenatore dell'Ascoli, Sergio Porrini. "La sua filosofia è quella di gioco del calcio e di costruire sin dalla fase di possesso del portiere, con questi continui interscambi di giocatori dove fai fatica a volte a considerare la funzione del difensore centrale in possesso di palla e lo abbiamo visto bene lo scorso anno con Calafiori - ha detto a TuttoJuve -. C'era sempre la voglia di fare la partita con il possesso palla, mai della ripartenza anche se l'avversario era più forte. Queste idee sono agli antipodi rispetto al recente passato, bisognerà poi capire se Thiago Motta riuscirà a rimetterle in pratica qui alla Juventus".
Ma ha avvertito: "Nel momento in cui avviene un cambiamento alla guida, non è mai semplice riuscire ad apprendere subito. Ogni allenatore apporta un qualcosa di nuovo, esiste proprio una preparazione estiva in modo che le idee vengano inculcate attraverso il lavoro. Visti i risultati ottenuti da Motta a Bologna, sono sicuro che i giocatori della Juventus riusciranno ad imparare i nuovi meccanismi di gioco".
E a chi gli chiede se ci sono analogie con l'arrivo di Lippi nel 1994 ha ammesso: "Ci può essere questo parallelo a livello di entusiasmo e di nuovi volti, ma lì c'era una Juventus che veniva da anni senza vittorie ma con dei campioni in squadra come Vialli e Baggio. E i giocatori presenti erano già forti, poi la dirigenza riuscì in maniera oculata a portare dei campioni del calibro di Deschamps, Ferrara, Paulo Sousa e c'era già una giovane promessa come Del Piero. Lippi apportò delle metodologie nuove con un preparatore, il compianto Ventrone, che ci fece ottenere dei grandi risultati. Qui, invece, non ci sono dei calciatori abituati a vincere e pian piano bisognerà costruire questa mentalità vincente. Oggi, fin qui, sono arrivati dei ragazzi che non hanno ancora vinto molto e non hanno ancora uno spessore top a livello internazionale. L'unica cosa che accomuna quelle due Juventus è il periodo non vincente in campionato".
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