Mckennie è l'emblema di questa Juve: il lavoro paga e ti rende prezioso

Mckennie è l'emblema di questa Juve: il lavoro paga e ti rende preziosoTUTTOmercatoWEB.com
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di Giulia Borletto

Un jolly indispensabile. Nel 2020 un'intuizione di Fabio Paratici regalò alla Juventus un giovanissimo Weston Mckennie, americano e praticamente sconosciuto in arrivo dallo Schalke 04. I primi due anni furono ad impatto totale, fino al gennaio 2023 quando si decise di mandarlo al Leeds in prestito per 6 mesi con l'idea che sarebbe stato riscatto in caso di salvezza del club di Premier, avvenimento saltato poi clamorosamente. Quindi il ritorno a Torino e l'ipotesi di nuova cessione, con tanto di esclusione dalla tournèe estiva negli USA. Dopo neanche una settimana il centrocampista venne reintegrato in Rosa. La neo dirigenza capitanata da Cristiano Giuntoli aveva comunque l'obiettivo di venderlo, nonostante l' idea del giocatore fosse solo una: rimanere alla Juventus.

Il risultato? Una stagione da protagonista, diventando il quarto giocatore più utilizzato da Allegri. A fine campionato però si è tornato a parlare di cessione, cercando di inserirlo anche in alcune trattative e tenendolo fuori ancora una volta dal ritiro organizzato in Germania. Solo a ridosso dell'inizio della Serie A ecco che Mckennie torna in gruppo e dopo poco arriva anche il rinnovo di contratto fino al 2026 con opzione per un'altra stagione. Ora la Juventus starebbe addirittura pensando di andare oltre, dando un peso al lavoro che l'americano sta facendo letteralmente in ogni parte del campo. Per Motta è un giocatore che col tempo è diventato indispensabile, capace di mettersi a disposizione in maniera silenziosa e proficua, come piace al tecnico bianconero.