Juventus-Lecce 1-0, le pagelle: Milik colpisce, ma che fatica a centrocampo!
JUVENTUS
Szczęsny s.v.: dopo il pomeriggio da incubo di Reggio Emilia, il portiere polacco assiste senza alcuna sofferenza leccese alla vittoria dei suoi.
Danilo 6,5: il capitano contiene i pochi affondi di un Lecce complessivamente più attento a mantenere l’equilibrio che intento ad affondare. L’ordinaria amministrazione del reparto arretrato, tornato nuovamente affidabile, si tramuta in un’interessante quanto pericolosa attitudine d’assalto verso l’area di rigore del Lecce: l’unica clamorosa occasione di tutta la partita capita sui piedi di Chiesa. I meriti di cotanta pericolosità vanno a Danilo, che si un perfetto incursore e rifinitore nella circostanza.
Bremer 6: quando c’è lui a coprire la sua posizione da perno centrale della difesa, il Lecce non prova a impensierirlo nemmeno per idea. Attento il giusto, il numero 3 disputa una gara senza particolari fronzoli a cui badare.
Rugani 6,5: Allegri lo rispolvera nel ruolo di “braccetto”, situato sul versante di centro destra nella ormai consueta difesa a tre. Come ormai sta abituando da un po’ tempo a questa parte, si limita a fare il compitino di contenimento difensivo. Se ciò che gli si chiedeva era non rischiare nulla, evitando i danni inenarrabili di Reggio Emilia, va ammesso che il 24 bianconero svolge anche fin troppo bene questo compito. (Dal 72’ Gatti s.v.).
McKennie 6,5: il centrocampista texano contrassegna il suo personalissimo cartellino relativo a Juventus-Lecce, attraverso l’applicazione di uno sforzo fisico e atletico encomiabile. Il numero 16 scende spesso lungo la fascia destra. Tale azione è decisamente ricorrente soprattutto nel corso del primo tempo. Ciononostante, l’ottima capacità di corsa non collima con delle scelte tecniche interessanti per gli avanti bianconeri. Per quelle bisogna aspettare la ripresa, in cui decelera un po’. Questo mutamento di gioco gli permette di affinare, allo stesso tempo, le sue capacità tecniche. Quanto successo al 57’ premia questa scelta: la rete di Milik è frutto di una sponda di Rabiot, il quale si rende partecipe della realizzazione grazie al destro felpato dello statunitense. (Dall’87’ Weah s.v.).
Fagioli 5,5: guardando la partita del numero 21 bianconero, è possibile carpire come l’azione passi più di una volta attraverso i suoi piedi. Allo stesso tempo, però, affiora in maniera lampante una sensazione: più che far salire il ritmo di gioco della Juventus, è come se questi si amalgamasse alla velocità compassata della squadra. E questa è una “colpa”, specie se si considera che lui è l’unico uomo in grado di dare più brio alla manovra. (Dall’86’ Miretti s.v.).
Locatelli 5: la contemporanea presenza in campo di Fagioli dovrebbe sgravarlo dell’ingombrante compito di regia. La notte non proprio illuminata di Fagioli costringe il classe 1998 a dover farsi carico della costruzione del gioco della Juventus. Tale incombenza riporta a galla i limiti di un calciatore, che dimostra una volta di più di non aver la velocità di pensiero prima ancora che di calcio. I troppi passaggi corti in orizzontale sono la perfetta cornice della pochezza del centrocampo, con cui la Juve è scesa in campo.
Rabiot 6-: chiariamoci: questa valutazione è stata finalmente concordata per la sponda aerea, che consente alla Juventus di uscire dal campo coi tre punti, ritrovati grazie alla rete di Milik. Se escludessimo tale episodio, sarebbe corretto parlare di un giocatore ancora troppo indietro di condizione e arruffone anche nel mettersi in luce con giocate relativamente semplici.
Cambiaso 6-: l’esterno in grado di bruciare la fascia sinistra e di convergere a grandi falcate e con decisione verso il centro del campo è ancora a Udine. La serata odierna riconsegna alla Juventus un giocatore troppo lineare e non eccessivamente dinamico. A inizio ripresa rischia di far calare il primo gelo autunnale sull’Allianz Stadium, quando si fa superare a campo aperto e in velocità da Almqvist. La fortuna è che l’ingresso in area di rigore dello svedese lo sventa lo stesso Cambiaso. L'intervento salva in maniera provvidenziale non solo la Juventus, ma anche la sua prestazione. (Dal 72’ Kostić 6: tra tutti coloro che sono subentrati tra le fila bianconere, ha il merito di ergersi a protagonista di uno dei pochissimi assoli di Chiesa nel corso della ripresa. Appena entrato, infatti, il serbo smarca con un filtrante lo slalom ubriacante del numero 7. Il piede del classe 1997 produce un traversone al centro dell’area di rigore del Lecce che semina scompiglio, sì, ma con un annesso nulla di fatto.).
Milik 6,5: è la sua prima vera occasione da titolare dell’attacco della Juventus. Vlahović dà forfait e il polacco si ritrova piazzato al centro del reparto avanzato. Più che essere un giocatore in grado di mettersi in proprio per concretizzare delle occasioni da rete, si preoccupa più di affinare la propria intesa con Chiesa. I suoi tentativi risultano abbastanza sterili, però. Fallito questo “esperimento”, decide di tornare a fare quello che più gli è congeniale: fare goal. Questo mestiere si tramuta in realtà al 57’: la sua zampata con il piatto mancino rivitalizza la Juventus e le sue quotazioni di bomber di scorta affidabile, nel momento in cui non c’è Vlahović. (Dal 78’ Vlahović s.v.).
Chiesa 5,5: senza la presenza di Vlahović, il numero 7 della Juventus diventa il principale riferimento offensivo della manovra offensiva bianconera. Tuttavia, l’intraprendenza non corrisponde alle finalizzazioni abbastanza imprecise e fiacche. Sembra la “bella” figura di una Juventus abbastanza impacciata e brutta. In tal senso, la fotografia migliore di quanto detto arriva all’alba del 27’: il diagonale mancino, scagliato in piena area di rigore seppur in posizione leggermente defilata, fa strozzare l’urlo in gola a lui e a tutta la Vecchia Signora.
Allegri 6-
LECCE (4-3-3): Falcone 6-; Venuti 5,5 (Dal 63’ Gendrey 6), Baschirotto 5, Pongračić 6, Dorgu 6; Oudin 5 (Dal 63’ Rafia 5,5), Ramadani 5,5 (Dal 70’ Kaba 4,5), Blin 6 (Dall’82’ Piccoli s.v.); Almqvist 6, Krstović 5, Strefezza 5 (Dal 63’ Sansone 5); D’Aversa 6-.
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178