Juve-Allegri giusto deporre le armi: le cifre della pace e il futuro di Max

Nessuna battaglia legale, il divorzio tra la Juve e Allegri non si consumerà in tribunale. Nella nota ufficiale della società si dice che le parti “comunicano di aver di comune intesa concordato la risoluzione del contratto di prestazione sportiva al termine dell’attuale stagione sportiva”. Chiara la modalità pacifista della separazione, sorprendente però se pensiamo che qualche giorno prima si era parlato della volontà societaria di chiedere il divorzio per giusta causa. Tutto bene quel che finisce bene. La Gazzetta dello Sport scrive che in realtà già la scorsa settimana era stata trovata un'intesa tra i legali di Juve e Allegri, ma lo stesso Max all'ultimo avrebbe fatto un passo indietro. A quel punto il club ha scelto la strada del licenziamento per giusta causa. L'allenatore avrebbe deciso di impugnare e di fare una contro-causa per danni d'immagine.
Convinto dai suoi avvocati, consigliato da qualche amico stretto e probabilmente grazie all'intervento di John Elkann, Allegri alla fine ha scelto di abbandonare la via dello scontro. Si è giunti quindi all'accordo. A quali cifre? L'allenatore livornese avrebbe rinunciato ad oltre la metà dei 7 milioni netti (più bonus), mancanti per l'ultimo anno di contratto. Gli spettano ovviamente i premi per i risultati ottenuti nella stagione appena conclusa. Insomma, una botta al cerchio e una alla botte. La Juve ora può andare avanti con serenità verso l'annuncio di Thiago Motta e una parte dell'ingaggio sarà pagata proprio con quanto risparmiato con Allegri. Quest'ultimo a sua volta potrà accordarsi con un nuovo club. Le sirene arabe non sembrano spente del tutto, ma lui preferirebbe restare in Europa. Il Manchester United potrebbe essere un'ipotesi. In Italia occhio alla Lazio se non continuerà con Tudor. A meno che Galliani non faccia un colpo a sorpresa e ingaggi Max per il suo Monza.
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