ESCLUSIVA BN – Prandelli: “Vlahovic futuro top, ma ora è triste. Allegri non si discute. Giuntoli? E' al posto giusto”
Cresce l'attesa per la sfida di domenica tra Juventus ed Inter. Molti addetti ai lavori lo definiscono un match scudetto. In ESCLUSIVA a Bianconeranews ne ha parlato anche Cesare Prandelli. L'ex centrocampista bianconero e ct azzurro nel quadriennio 2010/2014, ha trattato diversi argomenti tra i quali Vlahovic, avuto ai tempi in cui allenava la Fiorentina, Chiesa, Allegri, Giuntoli e il mercato.
Domenica c'è Juventus-Inter. Secondo te è una sfida scudetto e, al netto delle defezioni, quale delle due squadre è favorita?
“E' una gara importante soprattutto per la Juve. I bianconeri devono vincere in modo da lottare fino all'ultimo per lo scudetto. L'Inter è favorita, ma in una gara secca la squadra di Allegri può metterla in difficoltà. I nerazzurri hanno dimostrato di avere continuità, gioco, molte alternative interessanti. Quindi è un match fondamentale soprattutto per i padroni di casa”.
Quale può essere la chiave vincente della Juve?
“Secondo me le ripartenze perché davanti ha un potenziale molto interessante. L'attacco non ha avuto ancora la possibilità di esprimersi al 100%, ma davanti è molto forte” .
A proposito di attaccanti, conosci molto bene Vlahovic. Cosa sta accadendo al giocatore serbo?
“Quando hai una punta che ha sensibilità per il gol, la squadra deve giocare per essa. Spesso i compagni di squadra ritardano la giocata. Lui poi deve avere una fiducia incondizionata e continuità, senza la quale un attaccante fatica. Sono problemi di Allegri, saprà lui come ottimizzare e far crescere il giocatore. Dusan deve stare sereno e trovare un equilibrio. Ultimamente mi sembra un po' triste, quando lo vedo in Nazionale mi pare più sicuro e tranquillo” .
Può diventare un top player?
“Secondo me sì, ha tutte le potenzialità. Questo ragazzo ha già fatto tanti gol in Serie A e ha le carte in regola per diventare un top”.
Alla Fiorentina non hai incrociato invece Chiesa. Lo vedi più esterno in un attacco a tre o seconda punta come lo sta impiegando Allegri nel suo 3-5-2?
“Prima dell'infortunio era un giocatore devastante, di grandissimo livello internazionale. Poi ha dovuto recuperare, ma ora sta di nuovo a livelli altissimi. Ieri sera è stato a tratti dirompente. Ha bisogno di riferimenti e deve poter esprimere sempre le sue caratteristiche, in primis l'uno contro uno. Io lo vedo più esterno alto d'attacco, mi pare più sicuro. Poi in certe gare, con le ripartenze può essere altrettanto devastante”.
Molti danno la colpa ad Allegri per non ottimizzare gli attaccanti e in generale rispetto ad un atteggiamento troppo conservativo della squadra. C'è chi lo considera inadatto per la ricostruzione...
“Se discutiamo anche Allegri, allora dobbiamo farlo con tutti gli allenatori. Ha vinto tanto, ha dimostrato di avere idee e di saper gestire anche situazioni extracampo. E' diventato un uomo società e i vertici della Juve hanno ritenuto fosse adatto per ricostruire in una fase delicata come questa”.
Sul fronte del mercato si fanno i nomi di De Paul, Samardzic, Phillips e Hojbjerg. Qual è il centrocampista adatto per Allegri?
“Bisogna entrare in una dinamica tecnica. Dipende da come vorrà giocare e cosa vorrà chiedere l'allenatore al centrocampista. Comunque sia, Giuntoli in carriera ha azzeccato sempre gli acquisti rispetto alle esigenze del tecnico, quindi faranno la scelta giusta”.
A proposito di Giuntoli, è il dirigente giusto per far tornare grande la Juve?
“E' arrivato al posto giusto. Mi piace molto, parla poco, ma dice sempre cose chiare e nette. Ha dimostrato che lavorando in profondità tante volte non sono i nomi a far esaltare i tifosi, ma giocatori in prospettiva”.
Usciamo fuori dal calcio. Il ct Spalletti ha usato parole durissime contro gli uomini che si macchiano del reato di femminicidio...
“Sono d'accordo al 100% con Luciano. Questa dichiarazione molto dura serve a far riflettere. Questa cosa è straziante per chi è genitore o per chi ha figli con problemi. Si rovinano famiglie, amicizie. E' un problema di tutti, soprattutto degli uomini”.
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