Dall’amore all’odio in sette mesi
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Nella serata di ieri i gruppi organizzati del tifo bianconero hanno contestato la Juventus, prima nei pressi della Curva Sud dell’Allianz Stadium, poi davanti al J Hotel, dove la squadra stava riposando in vista del match interno col Verona. Una protesta comprensibile, ma esagerata nei toni. Ognuno è libero di esprimere il proprio disappunto nei confronti di chiunque, purché lo si faccia in un certo modo e a prescindere rispondendo personalmente del proprio operato.
Nessun tesserato della Juve ha lasciato il ritiro per incontrare i supporters della Vecchia Signora ed è così inevitabile tornare alle scene viste solo sette mesi fa. Sembra sia passata un’eternità, invece, poco più di sette mesi fa i tifosi della Juventus erano proprio davanti alla Continassa ad inneggiare ai giocatori, al nuovo tecnico Thiago Motta e al direttore Cristiano Giuntoli. C’era tanto entusiasmo soprattutto per il cambio di guida tecnica e i nuovi acquisti, ma i risultati non sono stati in linea con le aspettative, qualche cessione di ex senatori e soprattutto le eliminazioni dalle coppe (Supercoppa, Champions League e Coppa Italia) hanno lasciato strascichi importanti.
Addirittura, il tecnico è stato oggetto di insulti personali, che non sono proprio una novità (basta ricordare come fu accolto Allegri alla sostituzione di Conte), ma che non sono mai un bel segnale. Questa sera c’è però la possibilità da parte dei bianconeri di rispondere sul campo a una contestazione che proseguirà anche allo Stadium: la Lazio ha vinto, l’avversario (il Verona) è alla portata e c’è da riprendersi un 4° posto.
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