Ci mancava proprio un peccato di gioventù - Le contropagelle di Marco Sanfelici

DI GREGORIO 6 Ordinaria amministrazione nonostante le cose si complichino all’inizio della ripresa. Non ha bisogno di intervenire, quasi mai, ad eccezione di una respinta ed un’uscita per bloccare un traversone.
KALULU 6,5 Nella prima parte della gara dirige il traffico a trequarti di campo e riparte sostenendo la manovra. Caprari gira al largo e Kiriakopoulos non incide, Pierre perlustra.
RENATO VEIGA 6,5 Tranquillo come un “bandolero stanco” per tutto il 1° tempo, si trova all’improvviso a rispondere al tambureggiare monzese, più velleitario che efficace, ma lui non lo sa e ricaccia più palloni di testa in questo frangente che in tutta la carriera. Ci mette la ...faccia anche rischiando il cambio dei connotati.
KELLY 6,5 Arrivano pochi traversoni e fortunatamente per lui non si deve improvvisare saltatore scelto. Quindi si fionda spesso in avanti per cercare la superiorità numerica. Altra musica nel 2° tempo e dato che lo spartito cambia, mette da parte il violino e inforca la tuba. C’è da impedire spazi e inserimenti, altro che avanzare.
McKENNIE 6 E’ una di quelle partite che esaltano i gregari e, guarda caso, Tudor lo tiene dentro fino al fischio finale. Lotta e rilotta. Non molla un centimetro, assicurando densità, dettando il passaggio e prediligendo il contrasto.
LOCATELLI 7 Al rientro dall’intervallo, è il primo che reagisce ad un momento di paura collettiva, con il 90% di possesso palla brianzolo. Manuel esce dalle mischie palla al piede, pronto a servire il compagno meglio piazzato per ripartire. Talvolta riparte da solo e non sbaglia un tackle, nemmeno per finta. Trascina la reazione da capitano vero.
THURAM 6,5 Serve il pallone a Kolo per il raddoppio, complimenti. Spesso però, troppo spesso in mezzo al campo si aggira furtivo e in punta di piedi, ritardando come suo solito il passaggio a 2 tucchi, come suggerivano i maestri del calcio. Ci mette il fisico, ma Tudor capisce di avere necessità di ben altra consistenza e lo sostituisce (WEAH 6,5 Mezzora di sciabola a 2 mani. Incrocia sovente le linee di passaggio degli avversari, contendendo spazio e giocate. Alla fine si proietta in avanti portando la palla il più lontano possibile dalla propria porta. Essenziale per portare a casa la vittoria)
CAMBIASO 5,5 Anche stavolta si esibisce nel suo “cavallo di battaglia”: pallone perso per troppa leggerezza e buon per noi che Mota Carvalho non ne approfitta. Non si capisce se è diventato supponente pericoloso o vanesio come il cavallo Attanasio. Sempre più convinto che con tanti soldi in contropartita, si può mandare nella “perfida Albione” (SAVONA 6 Tudor si tutela e fa entrare Nicolò, coprendosi. Ci pensa il sig. Perenzoni da Rovereto a neutralizzare la mossa con un giallo frutto della scarsità. Il ragazzo bianconero tiene comunque)
NICO GONZALEZ 7 Vederlo giocare da alcune gare a questa parte si evincono 2 cose: a) predilige una posizione che fluttua tra quella della mezzala classica e il trequartista di movimento; b) come faceva quel “progetto di tecnico” di prima a non capirlo in 8 mesi? Nico dapprima ci prova, poi aggiusta la mira e porta la Juve in vantaggio, poi serve a Kolo la palla del 2 a 0 che il prestito dal P.S.G. sparacchia fuori. Ha anche l’occasione per il 3 a 0, ma Turati respinge con la punta della punta dello scarpino. Esce stravolto e con i segni delle botte subite senza tanti complimenti (ALBERTO COSTA 6 Un quarto d’ora giocato, con la voglia di farsi notare, senza strafare. Anche lui contribusce)
YILDIZ 4 Parte bene, con una spiccata attitudine al sacrificio, rientrando con regolarità. Proprio da un recupero dei suoi parte l’azione conclusa da Kolo Muani con il raddoppio. Poi, in preda ad un raptus inspiegabile e senza senso sgomita Bianco e va fuori per comportamento violento. Stupidaggine fatta con la palla servita a Cambiaso, a 30 secondi dal fischio dell’intervallo, con la squadra avanti di 2 reti e soprattutto con le trasferte di Bologna e Roma (sponda Lazio) alle porte. Non serve poi chiedere scusa alla gente dello stadio, occorre prima avere la spina del cervello inserita. Una società seria lo farebbe giocare gratis per un paio di mesi: il prossimo bonifico non prima del mondiale per club.
KOLO MUANI 6,5 Nel 1° tempo in situazione normale, 11 contro 11, ha dapprima l’occasione del 2 a 0 e la fallisce goffamente, dopodichè al secondo tentativo, su imbeccata di Thuram, non fallisce la mira e ritorna a scrivere il suo nome nello score di un match. La ripresa è fatta di corse di sacrificio per far alzare la squadra e far trascorrere il cronometro.
TUDOR 6,5 D’accordo che il Monza non è “allenante”, ma l’approccio è decisamente concreto e dopo la batosta mentale di Parma, non è poi così scontato. La Juve impiega 11 minuti per portarsi in vantaggio e, tolta un manciata di minuti in cui il Monza accenna ad una timida reazione, l’inerzia della partita non cambia fino al raddoppio sembrato una logica conseguenza. L’inerzia viene cambiata dalla follia del turchino (cose turche, qualcuno mi suggerisce) e quella che poteva diventare una goleada divertente, si trasforma nell’ennesima sofferenza gratuita. Vittoria cruciale per le speranze di qualificazione in Champions League, traguardo talmente importante per la società e l’ambiente da fare accorgere qualcuno in Lega. Non si capisce altrimenti perché ad arbitrare sia stato mandato un inadeguato alle prime armi, talmente scarso da non conoscere la “spalla contro spalla”, il contrasto sulla palla e fischiando quasi scientificamente contro la difesa, magari volendo contribuire alla riapertura della partita. Tudor che sa bene come la Juve giochi da 70 anni contro tutto e tutti, in maniera sistematica, serra le fila e rispedisce in Trentino questa approssimativa “giacchetta gialla”. Facilmente si giocheranno le trasferte della “vita” privi di Yildiz, ma forti dell’esperienza di un nuovo tassello di accumulo di grinta e sofferenza. Siamo in ballo e non c’è tempo per I rimpianti.
Marco Edoardo SANFELICI
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