Chiellini alla ITW 2024: “Ragazzi, studiate! Fare il dirigente è una grande sfida”

Chiellini alla ITW 2024: “Ragazzi, studiate! Fare il dirigente è una grande sfida”TUTTOmercatoWEB.com
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di Nicole Tosi
L’ex difensore della Juventus ha parlato sul palco dell’Italian Tech Week, toccando vari temi tra cui il suo nuovo ruolo dirigenziale e gli insegnamenti appresi dall’esperienza negli Stati Uniti

Giorgio Chiellini è stato tra gli ospiti dell'Italian Tech Week (ITW) che si sta tenendo in questi giorni a Torino. L'ex difensore ed attuale dirigente della Juventus nel ruolo di Head of Football Institutional Relations ha risposto alle domande dello youtuber Marcello Ascani. In particolare, ha parlato del suo nuovo ruolo dirigenziale, ripercorso la carriera da calciatore, raccontato l’esperienza a Los Angeles, rivelato il suo rapporto con investimenti e spese, e infine ha dato alcuni consigli ai ragazzi presenti su come gestire il proprio futuro. Qui di seguito le sue parole.

RAPPORTO CON IL DENARO: "Non ho mai sprecato il denaro pur guadagnando molto più di ciò di cui avevo bisogno. Magari vado in un buon ristorante, amo andare al mare in bei posti, ma non spendo in cose pazze o incredibili".

LA NUOVA ESPERIENZA DA DIRIGENTE: "Mi sento come quando passi dalle medie alle superiori. Adesso lavoro da una prospettiva differente, è una grande sfida per me per provare a crearmi una nuova posizione nel mondo del calcio in una veste diversa. Rappresento la Juve a livello istituzionale, ho già partecipato a diversi meeting per capire come funziona la gestione di una società non solo in campo ma anche fuori”.

GESTIONE DELLA PRESSIONE: “Se sento la pressione? Penso che qui in Italia sia la cosa più difficile da sostenere. Tutti i giorni, nella gestione di un gruppo, so che ci vuole un grande lavoro".

L’ESPERIENZA NEGLI STATI UNITI: "Mi ha aperto sicuramente la mente, soprattutto nell’ambito del business legato allo sport. La principale differenza con l’Italia è che lì la partita non dura solamente novanta minuti, ma diventa un evento che dura tutto il giorno per le famiglie. È molto divertente assistere a una partita da loro, indipendentemente dallo sport".

GLI INSEGNAMENTI RICEVUTI: "Ricordo che i miei genitori mi dissero che, se non avessi frequentato la scuola, non mi avrebbero permesso di andare a giocare a calcio. Penso che la mia famiglia sia orgogliosa di me, perché ho finito gli studi. Sono stato fortunato nella mia vita, quando avevo 25 anni ho trovato persone che mi hanno aiutato ad avere una visione di lungo termine, a non pensare soltanto al domani”.

IL CONSIGLIO AI GIOVANI: “Ai ragazzi posso solo dire di continuare a studiare, bisogna diversificare e soprattutto migliorarsi ogni giorno perché la vita è imprevedibile. Ho visto tanti calciatori ritrovarsi senza soldi sul conto in banca, io cerco di evitare le pazzie. Questo vale per tutto, nello sport, nel lavoro, nella vita in generale. Se non fossi diventato calciatore? Forse avrei fatto il dottore”.