Anche quando si merita, si pareggia - Le contropagelle di Marco Sanfelici

Anche quando si merita, si pareggia - Le contropagelle di Marco SanfeliciTUTTOmercatoWEB.com
Juventus
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lunedì 30 dicembre 2024, 08:15Primo piano
di Luca Cimini

JUVENTUS – FIORENTINA   2  a  2

DI GREGORIO  6  Prende 2 reti evitabili per demerito altrui ma lui non ha colpe, poiché nella prima segnatura la difesa lascia 3 viola liberi e nella seconda i compagni vanno in 3 su Kean e di Sottil se ne perde memoria. Altre parate ordinarie ed uscite perentorie, ma la frittata è troppo acida.

SAVONA  5  Dov’è quando Sottil fionda in rete il pareggio definitivo? Non basta solo rinviare con buona precisione per prendere la sufficienza. Non va crocifisso, ma neanche perdonato.

GATTI  5,5  ...e pensare che l’anno scorso in allenamento avrà incontrato Kean almeno 2000 volte. Non ha appreso nulla e nulla si è studiato. Tant’é che Moise, frettolosamente definito con epiteti inenarrabili per una certa leggerezza culturale e spregiudicatezza comportamentale, uccella Il “gattone” ad ogni piè sospinto, segnando un goal e servendo con carambola il pallone decisivo a Sottil. A che cosa serve andare a colpire di testa sui corner, se si è in campo per evitare alla punta avversaria di fare goal?  (FAGIOLI  S.V.  La disperazione del mister stampata sulla lavagna luminosa…)

KALULU  5,5  Voto che dipende dalla supplenza obbligata al vero centrale di ruolo, Bremer. La difesa juventina contro la Fiorentina subisce 2 reti che con Bremer in campo non avrebbe mai e poi mai incassato. Ma Gleison non c’è, pace. Pace mica tanto…

McKENNIE  6  Non è un terzino e non lo sarà mai, ma colui che dovrebbe scendere in campo in quella posizione è in partenza per rafforzare Antonio Conte. Mentre moltitudini di juventini dalla capacità critica paragonabile ai buchi dell’emmenthal davano già per silurato il capitano ad ottobre, mi permetto di sottolineare che non riuscivo a capirne il perché. Ho dovuto attendere la fine dell’anno per avere ragione, amaramente. L’americanino fa quel che può ed è anche capace a chiudere in diagonale un paio di volte. Ma non è pane per i suoi denti. La sufficienza è un premio alla sua disponibilità ed un’accusa esplicita a chi lì lo ha schierato. (CAMBIASO  5  Si ha un bel da dire che la forza di un uomo si misura su come si sappia rialzare dopo una caduta. E se non si cadesse, non sarebbe forse meglio? Perché sostituire un volenteroso con uno fuori ritmo partita? E nei minuti topici? )

THURAM   7,5  Certo, la doppietta contribuisce agli elogi, ma Képhren gioca alla grande in mezzo, a testa alta e con una insolita velocità di testa e di piedi che vanno messe in evidenza. Che però servano per solo 1 punto, il solito, misero, maledetto punto, è un peccato che va ascritto al nocchiero della nave. (DOUGLAS LUIZ  6  Una sola giocata, che però serve a mettere Cico davanti alla porta e a Firenze stanno smontando Dante dal piedistallo in Santa Croce per metterci De Gea, per la paratona fatta. Ora, Douglas sta bene o no? Se sta bene deve giocare, non si capisce dove, ma deve giocare, poiché per emulare lui ce ne vogliono almeno 4 degli altri; altrimenti che ne facciamo del presunto calcio spettacolo sbandierato a quattro venti e “bevuto” da miriadi di juventini diseducati alla juventinità?)

LOCATELLI  7  Che Dio ce lo conservi a lungo. E’ di questo avviso anche Mariani da Tivoli, arbitro promettente e rovinato via via dovendo obbedire a ordini superiori. Ed infatti lo ammonisce per un normale fallo di gioco in mezzo al campo. Pare che debba saltare il derby di gennaio, magari dando spazio a D. Luiz. Conduce il gioco, lo suggerisce, lo illumina con lanci precisi e aperture al bacio. Che cosa altro? 

CONCEICAO  6,5  Parisi viene schierato da Palladino con l’idea fissa di annullare il folletto portoghese. Ma Parisi dà il meglio nelle simulazioni, talmente odiose da non interessare la giacchetta gialla, come le Signorie Loro desiderano. Cico fa una partita polposa e solo De Gea gli nega la rete del 3 a 2 che saprebbe di trionfo.

KOOPMEINERS  7  Il positivo della serata. Ritrovarlo è una grande cosa. Là dove dovrebbe sempre giocare, tra le linee cioè, liberandosi dalle marcature e in piena libertà di interpretazione. Confeziona l’assist, anche con l’aiuto di un viola, a Thuram per il 2 a 1 e non molla fino alla fine. Teun è un ragazzo intelligente e prima o poi ci doveva arrivare…

MBANGULA  6  La “mottata” di giornata, manco poi troppo sbagliata, visto il primo tempo che disputa il trecciolino. Anzi, a ben pensarci, la “mottata” stridula è la sostituzione con Yildiz, che non ne imbrocca mezza. Della serie: vinci 2 a 1, da destra la Viola non è pericolosa ed allora cerchi il sistema per farla entrare in partita. Obbiettivo raggiunto. (YILDIZ  5  E’ una stagione intera che si accumulano i “perché”. Perchè fare sbattere un ragazzo dal talento sicuro ma dagli attributi discutibili contro un mastino come Ranieri? La risposta soffia nel vento).

VLAHOVIC  5,5  A momenti “sderena” De Gea con un siluro che per poco distrugge mano e gomito al portierone spagnolo. Ma la palla non entra ed è ciò che conta, ahimè. Dà profondità alle azioni bianconere, ma la frenesia lo soggioga e dalla sue parti non escono mai palloni puliti. Non gli arriva granché, ma almeno impegna i centrali alla lotta continua (NICO GONZALEZ 5,5  Oso sperare che la motivazione del suo ingresso sia una presunta capacità di palleggio, per far sparire il pallone ai fiorentini. Ma, da ciò che mi tocca vedere, sembra che debba fare la prima punta. E allora non capisco perché togliere Dusan, ma non alleno io, dato che giustamente non ne sono all’altezza. Eppure di partite ne ho viste in 60 anni di Juventus…)

THIAGO MOTTA  5  Si trova in vantaggio per ben 2 volte, in casa, davanti ai propri tifosi, contro una rivale astiosa e non fa nulla per portare a casa i 3 punti. Anzi, i cambi finali sono la dichiarazione di impotenza professionale di fronte alla panchina su cui nemmeno siede, sempre in piedi come è. Vero che ha poche soluzioni, ma è anche vero che ha tanti giovani di 20 anni o poco più e ciò lo dovrebbe agevolare nella riduzione numerica dei cambi. Non lo ordina il dottore di arrivare a 5; magari 3 sarebbero sufficienti se a vantaggio della squadra e facendo conto sulla forza di amalgama. La Juve va in vantaggio e non cambia nulla, ritorna in vantaggio e si autovieta di gestire il finale con 3 in difesa e 2 laterali che si abbassano. Insufficienza cognitiva? Forse, ma sarebbe grave assai. Allora, ordini di avanzare palleggiando nella metà campo avversaria e far scorrere ii tempo senza rischi, nossignori. Il secondo goal del pari viola nasce da una scivolata sfortunata di Cambiaso, ma è figlia di un atteggiamento di gestione del pallone a ridosso della propria area che si ripete da troppo tempo, in una compagine che è stata presentata come votata all’attacco e in controtendenza rispetto alle ultime stagioni. Il dubbio monta sempre più: che ci abbiano venduto una bagnarola per uno yacht d’altura?

Marco Edoardo SANFELICI