Analisi tattica di Juventus-PSV: Madama mette in mostra tre aspetti contro gli olandesi

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Ieri alle 19:45Primo piano
di Nerino Stravato
L’esordio nella Nuova Champions League della Juve nella sfida contro il PSV, letta in chiave tattica per voi da Bianconera News

La prima nella massima competizione europea restituisce ai tifosi una Juve che vince e convince. Una Juve lontana parente di quella che aveva pareggiato pochi giorni prima ad Empoli. 

Sistema di gioco e fase di non possesso

Mister Motta ripropone lo stesso sistema di gioco del Castellani. Nel 1-4-3-3 Locatelli è vertice basso del centrocampo, Mckennie prende il posto di mezz’ala destra a scapito di Douglas Luiz e Di Gregorio riprende il suo posto tra i pali: Perin va in panchina. 
La fase di non possesso della Juve è molto aggressiva e viene guidata da Vlahović, che guida il pressing sui due centrali olandesi e i compagni in aggressione alta su riferimento uomo con l'accorciamento in avanti. In particolare la dinamicità di Mckennie nella fase di pressione è risultata fondamentale per mettere in difficoltà l’avversario. Un compito importante lo svolge poi Locatelli. Messo davanti alla difesa, va ad assorbire l’inserimento dei centrocampisti del PSV che, a turno, provano a buttarsi dentro, con le altre due mezze ali che assorbono gli altri movimenti dei centrocampisti avversari. Il PSV si rende pericoloso nei primi venti minuti con Bakayoko, che mette in difficoltà Cambiaso nell’uno contro uno. Motta allora ordina a Yildiz il raddoppio sistematico sull’esterno belga, che, da quel momento, viene ben arginato. 

Fase di possesso

In questa fase nella notte di Champions la Juve mette in mostra tutto quello che non si era visto nella trasferta toscana: occupazione degli spazi in avanti, vittoria nei duelli, sovrapposizione dei terzini.
La presenza in area durante le fasi di attacco sono costanti. Grandi meriti vanno attribuiti a McKennie che, nell’occupazione degli spazi giusti, è forse uno dei migliori della rosa. Se qualcuno si fosse mai chiesto come mai Pirlo, Allegri e adesso Motta, al netto delle condizioni fisiche e delle diatribe contrattuali, lo hanno sempre schierato con continuità, ha ottenuto la sua risposta guardando il match di martedì.
Nico Gonzalez e Yildiz puntano e saltano con continuità i rispettivi avversari, aiutati anche dai movimenti in sovrapposizione di Kalulu e, soprattutto, di Cambiaso, che ha alternato il ruolo di regista aggiunto a quello di terzino puro. Il suo movimento in sovrapposizione favorisce il duello di Yildiz sull’azione che porta al gol del vantaggio.
Di grande qualità anche l’occupazione degli spazi e i movimenti senza palla anche di Koopmeiners, che ha forse iniziato a dimostrare il perché Giuntoli ha deciso di puntare forte su di lui.

Conclusioni

La prima notte europea ci restituisce una Juve brillante e in fiducia. La strada è tracciata verso sabato, quando a Torino arriverà il Napoli di Antonio Conte, avversario che approccerà la partita in maniera completamente diversa dagli olandesi da un punto di vista tattico. Vedremo se la Vecchia Signora saprà fornire una prestazione bella e convincente e saprà dare seguito alla bella serata di Champions. Intanto, quello che possiamo dirvi è di seguire "2 in bianconero by nightstasera dalle 21 alle 23 su Radio Bianconera con gli approfondimenti tattici di Enrico Scarponi.