Juve, un'ora di paura prima di una vittoria per niente banale
Alla fine conta solo vincere, a maggior ragione quando le cose non girano come dovrebbero e la paura sembra prendere il posto delle poche certezze rimaste dopo le ultime due sconfitte. Napoli e Benfica non si archiviano così in poco tempo, ma almeno le si nascondono un po' più lontane dagli occhi. Il turno casalingo contro l'Empoli aiutava a pensare positivo, cavalcando quell'ottimismo rimasto dopo tante partite vissute spesso, quest'anno, con le medesime aspettative. Neppure il tempo di chiarirsi i dubbi per l'ennesima formazione “creativa” di Motta ed ecco il vantaggio beffa dei toscani (comunque da annullare) con l'ex di turno De Sciglio. E poi un'ora di paure, riflessioni e tentativi andati a vuoto. Troppe per una squadra ancora distante dalla copia bella e accettabile per cui in tanti ci siamo giocati le uniche speranze stagionali. Un vantaggio beffa del quale non si è preso coscienza e che ancora una volta dimostra quanta poca rabbia ci metta la squadra nel reagire. Caratteristica che allunga di sicuro i tempi di reazione.
Formazione – L'assenza di Kalulu costringeva all'impiego del poco addestrato Veiga al fianco di Gatti. E poteva bastare. Di sicuro non ci si aspettava invece di ritrovare Weah e Savona terzini, oltretutto scambiati di fascia. E quando le certezze non sono già tante, figuriamoci quanto la mossa possa non aver aiutato a respirare a pieni polmoni. Così come aver tolto Thuram per riportare il jolly Mckennie in mezzo al campo, dove infatti ha patito più l'ennesimo cambio di ruolo che non altro. Per un'ora, poi, la calma piatta di Koopmeiners, i guizzi di Nico e Yldiz e la voglia di non sprecare la chance in campionato per Kolo Muani. Una prestazione che ha fatto maturare i fischi per la fine del primo tempo, poi fortunatamente tramutati in gioia per quei due gol dell'ex Psg che in pochi minuti ha ribaltato le sorti della partita e scacciato i cattivi pensieri anche dello staff, immortalato in un abbraccio diverso da tutte le altre volte. La tensione c'era eccome: sguardi e atteggiamenti della panchina modulavano col passare dei minuti. Perché per tutti segnare è l'unica cosa che aiuta a sorridere. Questa volta è andata di lusso, l'Empoli sì è buttato da solo e non lasciamoci ingannare dall'ampiezza del risultato e nemmeno dal gol di rabbia di Vlahovic. Lasciamoci invece attrarre dall'idea di mettere insieme due attaccanti e di provare a giocare anche in modo diverso da quanto fatto fino adesso. Magari se ne potranno avvantaggiare, a rotazione, gli esterni e chissà anche i portatori di palla, non più solo nel ruolo di incontristi.
Mercato – Dopo Alberto Costa e RenatoVeiga, da ieri si è aggiunto anche Kelly, il centrale del Newcastle che a giugno potrà rimanere dato l'obbligo di riscatto. Tre difensori più l'attaccante Kolo Muani proveniente dal Psg. Il patto Juve resta quello di centrare il quarto posto in classifica e il conseguente piazzamento Champions. Gli alibi sono finiti, Giuntoli ha fatto quello che si poteva fare per ovviare agli infortuni, ora tocca a Motta: scelte e logiche di campo devono migliorare il piano tattico di chi scende in campo. Ogni mossa sbagliata, come i gol subiti o mangiati, peseranno allo stesso modo. Per chiunque. Dalle 12, con Cose di Calcio XL, su Radiobianconera.
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178