Juve "riparata": il 4° posto è d’obbligo
Conclusosi il mercato di riparazione, la Juventus di Cristiano Giuntoli e Thiago Motta ha messo a segno quattro colpi in entrata per colmare le lacune venutesi a creare nel corso della prima parte della stagione. Si è accorciato il centrocampo con l’uscita di Nicolò Fagioli (Arthur era nelle liste solo pro forma, non è mai stato preso in considerazione), ma era indubbiamente il reparto nel quale c’è sempre stata abbondanza e non si sono mai verificate criticità.
Piuttosto, era fondamentale consegnare al tecnico italo-brasiliano un attaccante in più, visto che l’alternativa a Dusan Vlahovic, ovvero Arek Milik, continua a non vedersi sul terreno di gioco. E con Kolo Muani (3 gol in 2 presenze), mi pare che si sia fatto un importante step di crescita, anche se il calciatore rimane di proprietà del Paris Saint Germain ed essendo in prestito secco rientrerà al club transalpino entro il 30 giugno.
In difesa sono arrivati un terzino destro (Alberto Costa), un centrale puro (Lloyd Kelly) e un vice Cabal, ovvero quel Renato Veiga che si è presentato già abbastanza bene e che può svolgere sia il ruolo di centrale sia di terzino sinistro. Non deve sorprendere, dunque, se in chiave lista UEFA a rimanere fuori sia proprio il terzino destro ex Victoria Guimaraes. Il ragazzo è stato ripreso a colloquiare con Motta in uno degli ultimi allenamenti e non sembrava propriamente convintissimo. Al netto dell’argomento trattato, il ragazzo non può essere felice e finanziariamente è anche curioso che l’unico acquisto definitivo del mercato di riparazione della Juventus rimanga fuori dai playoff di Champions League, ma nelle ultime settimane in quel ruolo il tecnico della Signora ha dimostrato di poter adattare vari elementi (Weah e McKennie compresi).
Al netto del programma di sostenibilità avviato, dunque, la Juve ha fatto degli sforzi importanti (oltre a quelli estivi) per sistemare la rosa in vista dell’obiettivo quarto posto. La concorrenza è spietata e il club torinese, dopo essersi qualificato sul campo alla “coppa dalle grandi orecchie” sempre nelle ultime stagioni, non può e non vuole fallire l’obiettivo minimo di quest’anno. Posto che ormai un seppur minimo aumento di capitale viene messo in conto, la prossima Champions League rimane fondamentale per questioni di bilancio, di prestigio sportivo e visibilità del brand, con tutte le conseguenze incrociate che ne derivano.
Onestamente, rosa e conti alla mano, Thiago Motta ha a disposizione tutto quello di cui necessita per centrare l’obiettivo. A lui, ma soprattutto ai calciatori, sempre primi attori di questo sport, il compito di far rispettare la storia della Juventus con risultati migliori di quelli visti fin qui. L’estetica a questo punto, conta tanto e non quanto.
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