20 maggio 1973: Cuccureddu fa festeggiare alla Juventus lo Scudetto in faccia alla Roma
Sfida numero 199 in totale tra campionato e coppe tra Roma e Juventus. Una partita che soprattutto per i giallorossi non sarà mai come le altre. C'è una rivalità profonda tra le due squadre, divenuta sempre più forte dagli anni Ottanta, complice quel gol di Turone mai assegnato in quel di Torino che diede fuoco alle polveri già ben visibili da tempo.
Il bilancio vede 48 vittorie giallorosse, 55 pareggi, 95 successi bianconeri, ma all'Olimpico la bilancia pende dalla parte romanista con 35 vittorie della Roma, 33 pareggi, 29 affermazioni della Juventus. Ce n'è una che particolarmente ha un gusto molto dolce per i tifosi bianconeri. Bisogna tornare al 20 maggio 1973, ultima giornata di un campionato che ormai sembra nelle mani del Milan, che è in testa con un punto di vantaggio su Juventus e Lazio e il calendario lo favorisce. Esattamente come la Juve, deve affrontare in trasferta il Verona; mentre la Lazio gioca in casa del tranquillo Napoli. Il Milan è reduce dalla sfida col Leeds che gli è valsa la Coppa delle Coppe e non è valsa la richiesta di rinvio della sfida di tre giorni.
La Juve di Vycpalek è in finale di Coppa dei Campioni contro l'Ajax di Cruijff ma va in campo all’Olimpico con un pizzico di rassegnazione, visto lo svantaggio. Ma nella Capitale c'è il pubblico delle grandi occasioni, addirittura in tribuna c'è il presidente della Repubblica Giovanni Leone. La Roma, affidata da poche settimane al tecnico in seconda Trebiciani che ha rilevato il mago Herrera, parte di slancio e va in gol con Spadoni, anche per colpa del trio Cuccureddu-Haller-Longobucco, poco svelti nell'evitare l'occasione. I bianconeri rischiano in un paio di occasioni di capitolare e ci pensa il presidente Boniperti all'intervallo a cambiare le sorti dell'incontro, ricordando la grande opportunità che ha la Juve, visto il contemporaneo ko per 3-1 del Milan a Verona. Vycpalek manda in campo Altafini al posto dello spento Haller e la Juve trova poco dopo il pareggio, che è anche il duecentesimo gol del suo fenomeno. E a quattro minuti dalla fine quando è spareggio a tre tra Milan, Lazio e Juventus, è un bolide di Cuccureddu a chiudere i conti e a regalare lo Scudetto ai bianconeri, facendosi perdonare dell'errore iniziale. Per la Juve è il tricolore numero 15 della sua storia, per di più festeggiato in casa dei rivali.
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