Un dirigente inquadrato ride perché vede che siamo...competitivi - Le pagelle di Sanfelici

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Juventus
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di Luca Cimini

JUVENTUS  -  PARMA   2  a  2

DI GREGORIO  7   Incerto sul secondo goal, ma la palla gli sbuca tra le gambe di tre compagni, un po’ come sul tiro di Mkhitaryan domenica scorsa. Ma alla fin della licenza, respinge su Camara l’incasso della beffa. Se c’è una certezza nella Juventus attuale sono i portieri.

CAMBIASO  6,5  Termina la gara piegato sulle ginocchia come un soffietto. Uomo ovunque e purtroppo là dove soprattutto c’è qualche compagno che annaspa. Unico neo: verso la fine del 1° tempo va via in velocità in mezzo agli avversari, si palesa in area e scarica alla ricerca di uno che non c’è. “Ma...tira…”

DANILO  5  Tutti addosso a Danilo, dato che fa tanto moda. Non capisco ma mi adeguo. E se penso che alla fine, di fronte ad un paio di ripartenze velenose, ci mette il gambone e salva, quasi quasi mi viene voglio di alzargli il voto. Anche perché in campo non ci va per sua decisione…

GATTI  5,5  Mi sembra un telamone che porta su la palla come quando regge l’architrave. Che fatica, andare avanti; meglio farlo piano piano, con discrezione. Ed intanto la difesa avversaria si è tranquillamente schierata. E se anche il Parma fa 2 reti alla Juve, anche lui è colpevole.

CABAL  5,5  Non demerita più dei compagni di merende, ma il mister non è di questa convinzione, dato che lo toglie e la sostituzione sa tanto di quelle che ti mettono nel dimenticatoio. In realtà patisce come tutti la velocità dei ducali, ma cala pure in campo la voglia di spingersi avanti, merce rara. (SAVONA  6  E se entra Savona, vuol dire che il Parma fa paura. Ora, pieno rispetto per i bianco crociati, ma è il Parma, mister!)

LOCATELLI  7  Tempo iniziale di sofferenza, non ostante la predisposizione all’avanti e all’appoggio sul compagno libero. Ripresa da migliore di gran lunga. Le uniche palle in verticale partono dai suoi piedi ed l’unico che al limite dell’area si prende la responsabilità di tirare verso la porta ospite. Pare che non sia ancora proibito provarci. Se Locatelli e McKennie sono gli elementi migliori del centrocampo, allora Giuntoli ha toppato in estate e non ha affatto potenziato la terra di mezzo bianconera.

THURAM  5  Questo sarebbe il rinforzo di centrocampo? Al massimo posso pensare che sia la brutta copia di Rabiot. Passeggia in campo come se stesse praticando un po’ di jogging, tratta l’attrezzo di malavoglia e lo porta avanti casualmente, facendo conto sui rimpalli amici, come nell’azione della rete di Weah. E pensare che suo padre tifa Juve… (FAGIOLI  5,5  Non incide, ma non ha nemmeno la possibilità di farlo, visti gli spazi intasati. Nel recupero finale, ha la palla buona dopo uno scambio con il solito Locatelli, ma non se la sente di tirare verso la porta: qualcuno gli ricordi che se non si tira verso il portiere avversario, non si vince)

CONCEICAO  6  Sufficienza a premiare l’impegno e la dedizione. Però, basta un Pecchia qualsiasi, che gli incolla un Coulibalì qualsiasi, e Francisco evapora come lo sbuffo dal profuma ambiente. Prova con i corner, ma con poca perizia. Mette comunque in mezzo il traversone che porta al gol di Weah. Si becca un giallo cervellotico da un arbitro che non sfigura.

McKENNIE  6,5  Meno male che in estate, o di riffa o di raffa, un accordo si è trovato, altrimenti ora qualche altra squadra si godrebbe l’americanino e noi col cerino in mano. Firma il pareggio e sporca tutte le linee di passaggio degli uomini di Pecchia, oltre a dettare decine di servizi ai compagni. McKennie, Locatelli e, al posto di Rabiot, Thuram. E tutto sto grande centrocampo, dove è? (KOOPMEINERS  6  Di incoraggiamento, ma mai nel vivo del gioco e nell’area o zone limitrofe. Con un costola rotta e la corazza addosso, non gli posso dare torto)

WEAH  6,5  Gioca a piedi invertiti, dato che il mister che segue integralisticamente le ultime mode e si tiene aggiornato in merito, sa bene quanto i rientri possano diventare pericolosi. Timothy ci prova anche stavolta a centrare il “sette” lontano, ma non è Roby Baggio e nemmeno Del Piero. Comunque c’è lui sulla palla buona e a ripresa appena iniziata. Se poi la Juve non cava più un ragno dal buco, non è certo per colpa sua. (YILDIZ   6  Siccome è andata bene a San Siro, il copione si ripete. Peccato che le partite siano notevolmente diverse, chissà forse il mister non se n’è accorto. Raddoppiato regolarmente al turchino non resta che sculettare alla sua maniera, ma la “ciccia” non si fa vedere)

VLAHOVIC  5,5  Un centravanti della Juve ha magari una sola occasione nella partita. Se è “da Juve” la butta dentro, se no, non è “da Juve”. Dusan farà tanti goal, farà vincere  tante partite, ma resta non “da Juve”. Perchè una punta di livello che è “da Juve” non tira da quasi dentro la porta, alto sulla traversa. Non sta da nessuna parte. Poi, del fatto che riceva pochi palloni, come dicono a Roma, “nun me ne po’ fregà di meno”

THIAGO MOTTA   4,5  Terza volta che con una prestazione inquietante si vanifica ciò che di buono si è fatto in precedenza. Succede col Cagliari dopo Lipsia; con lo Stoccarda dopo la Lazio; col Parma dopo la serata di Milano. L’ennesima discesa in campo della squadra con totale mancanza di approccio alla partita. E chi li deve caricare, chi li deve stimolare, chi gli deve infondere il furore agonistico per sbranare l’avversario? Scanavino? Yildiz e Kalulu devono giocare da subito, se si vuole fare affidamento sui più motivati. Il turn over si applica dopo avere conseguito il risultato, non prima in maniera discutibile e poco comprensibile. “Eh, dice, bisogna avere pazienza” E sia, ma sono ormai 10 partire in campionato, 3 in Champions e il precampionato. Si dovrebbero vedere dei punti fissi, un certo accumulo di dati certi, un’idea di gioco che porti prodotto. Nulla di tutto questo. Del possesso palla al 65% per pareggiare in casa 4 volte su 6 me ne infischio! Delle belle conferenze stampa, me ne sbatto gli zebedei. Sarà che chi scrive è un vecchio juventino cresciuto a pane e Juve, quella vera, quella degli Agnelli che non aveva nulla a che spartire con questa Juve degli Elkann, sbiadita, svuotata, avvilente, tenuta in piedi per questione di...competitività. Un allenatore che avesse pareggiato in questo modo ai tempi che furono, sarebbe andato a rapporto da qualcuno che gli avrebbe cambiato pettunatura. Oggi chi è in grado di farlo e, soprattutto, chi ordina di farlo? Ferrero? Oggi si fa una serata eroica, domani lo schifo è tangibile, poi si rimontano 2 reti, in seguito non si consolida un fico secco… Così, sulla strada dell’estemporaneità e del trionfo degli alti e bassi. Però mi dicono che ci vuole tempo e pazienza. Peccato che non mi chiami Giobbe e non ne abbia neanche la vocazione.

 Marco Edoardo SANFELICI