"Ma che aspettate a batterci le mani e a metter le bandiere sul balcone?"

di Luigi Schiffo

Dopo i disastri azzurri in Germania, che ovviamente non hanno avuto conseguenze in termini di dimissioni secondo il principio ormai noto da Juve-Salernitana “C'è stato un errore, ma non ha sbagliato nessuno”, sta per arrivare l'ora del sorteggio del calendario di Serie A. E c'è già un'anomalia, grande come una casa. La società campione d'Italia in carica è regolarmente nell'urna informatica alla pari di tutte le altre (ovvero senza nemmeno una timida penalizzazione). Non ha ripagato un debito di 380 milioni che le ha permesso di garantire gli stipendi degli ultimi anni. È stata pignorata. E il pignoramento ha rivelato anche che c'è stato un cambio nella composizione della proprietà che non è stato comunicato (come previsto invece dalle norme FIGC). Se delle plusvalenze che rappresentavano meno del 4% del fatturato complessivo (quando per il calcio italiano la media è del 20% circa) sono state ritenute un sistema tale da compromettere la “lealtà sportiva” con penalizzazioni sportive (-10 punti) ed economiche (-100 milioni per l'esclusione dalla Champions) annesse e connesse, la mancata restituzione di un prestito che ha permesso di pagare gli stipendi per tre anni, nonché la mancata comunicazione di una modifica dell'assetto societario sono ritenute invece cose accettabili dalla FIGC e dalla sua Procura. E allora che la giostra abbia inizio come se nulla fosse. O meglio, come se l'anomalia fosse la normalità. Facciamo pure finta di niente, la narrazione prosegua indisturbata. Come avrebbe cantato Dario Fo; “Ma che aspettate a batterci le mani, a metter le bandiere sul balcone? Sono arrivati i re dei ciarlatani, i veri guitti sopra il carrozzone”.