Juventus-Milan 1-2, le contropagelle di Marco Edoardo San Felici: "Pensavo fosse amore, invece era una calesse"

Juventus-Milan 1-2, le contropagelle di Marco Edoardo San Felici: "Pensavo fosse amore, invece era una calesse" TUTTOmercatoWEB.com
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sabato 4 gennaio 2025, 09:30Altre notizie
di Matteo Barile

DI GREGORIO 5: episodi decisivi. Rigore tirato da Pulisic come peggio non si può e lui ci mette la “manina” di fata da baciare al ricevimento. Sulla deviazione di Gatti si fa sorprendere in un’insolita posizione da vecchio libero; più che portiere in uscita, pare la versione riveduta e scorretta di Szczesny contro il Sassuolo dell’anno scorso. 

SAVONA 6: sembra un veterano, molto meglio di chi veterano dovrebbe essere. Spinge anche, catechizzato dal mister che lo richiama indietro. Devo avere già visto questo siparietto con un altro che si toglieva cappotti e camicie. Bell’intervento su Hernandez di giustezza, peccato che ci pensi Locatelli a fare la “frittata”.

GATTI 6: Morata non pervenuto. Abraham praticamente anche. Lotta a “uomo” sulla punta centrale senza mai concedere nulla. Confeziona del tutto incolpevolmente la fatidica deviazione che condanna alla sconfitta, ma ho l’impressione che non potesse fare di più nella fattispecie, dato che davanti decidono di dormire prima del tempo.

KALULU 6: contribuisce ad un tempo iniziale in cui il Milan non inquadra la porta nemmeno col binocolo. La ripresa è di ben altra musica, ma la lotta non lo abbandona. Anche se in alcune situazioni appare un pizzico interdetto.

MCKENNIE 6,5: poichè una dirigenza che si dice sappia “far di conto”, ma che sta al calcio come il sottoscritto sta all’Actors Studio di New York, si priva di Danilo senza sostituto, l’americanino fa di necessità virtù ed in alcuni frangenti si inventa anche giocatore tecnico, dando spinta agli attacchi. Meno male che c’è, perché per alcuni contabili in estate non era così scontato che ci fosse. (WEAH  S.V.: fa in tempo per non restare in piedi in area avversaria avendo tra i piedi un pallone intrigante).

THURAM 6: fa tanta confusione, ma tanta tanta. Però, sull’onda positiva del 1° tempo nessuno se ne accorge. Non ha occasione di sprintare come sa fare, ma il peso lo cala in mezzo al campo schermando Locatelli. (DOUGLAS LUIZ 5: entra per trovare il coniglio nel cilindro del mago. E passa il tempo a cercare il cilindro: eppure da qualche parte ci dovrebbe essere. Se penso a quello che è costato, mi viene il dubbio che De Laurentiis sapesse di quale D.S. si stesse disfacendo, fregandosi le mani.).

LOCATELLI 5,5: parte a ridosso della prima linea e termina in linea con i centrali. Comunque sia, impartendo lezione di appoggi e servizi, di aperture e palle verticali. Incappa nell’errore grave su Pulisic che causa il rigore e la svolta dell’incontro. Non meritava di essere sostituito, per di più da un altro in uscita dalla Juventus. (FAGIOLI 5,5: e così sono in due a fare gioco, D. Luiz e Fagioli. Della serie applicazione aritmetica: meno per meno uguale più. Ma il gioco del calcio non conosce l’algebra, anzi la aborre).

YILDIZ 7: nel riscaldamento si ferma Conceiçao e il mister è costretto a far entrare il turchino. A sinistra? No, a destra in posizione insolita. Talmente insolita che il “principiante” viene premiato, con una rete di potenza e voglia. Kenan non butta mai via palla e pare che stia imparando a gestirla con la serenità del tipo dotato. Ahimè per lui, il destino lo costringe a giocare in una squadra mal assortita e ne porta le conseguenze. E’ l’ultimo a soccombere, poiché.nocchieri e capitani abbandonano la nave “schettinamente”.

KOOPMEINERS 5,5: boh! Prova a mettere una punizione, ma la manda in bocca a Maignan. Il resto è silenzio (W. Shakespeare).

MBANGULA 6,5: migliore in campo nel 1° tempo e per distacco. Peccato che ci sia anche il 2° tempo e che Sergio Conceiçao rinforzi la fascia di competenza del trecciolino e “ciao Ninetta”. Eppure il ragazzino ha certo la forza per sprintare fino all’ultimo, ma il mister non è dello stesso avviso (CAMBIASO 6: ci mette la volontà e la spinta emotiva. Però quando realizza di essere in campo, il Milan ha già effettuato la rimonta, consegnata da scelleratezze da panchina e la strada si fa in salita. Gli errori di Lecce e contro la Fiorentina hanno trasformato un probabile campioncino in un giocatore insicuro.).

VLAHOVIC 5,5: impegna Tomori allo stremo. Lavora dalla trequarti in su con tutte le forze e soprattutto è il segnale avanzato della presenza juventina in campo. Non a caso Di Gregorio rigetta la solita melina dal basso per lanciare lungo verso Dusan. La cosa viene notata da MISTER X e al 62° lo richiama in panca, tanto il prezzo non varia, ma la partita sì. Anzi, si rivoluziona (NICO GONZALEZ 5: il contrario di Vlahovic. Anche il risultato lo dice: da 1 a 0 a 1 a 2. Il cambio entra a pieno diritto nelle 10 cose più orribili che abbia dovuto sopportare negli ultimo 50 anni. Talmente brutto che sorge il dubbio che un qualche regista alla Dario Argento lo abbia suggerito a Motta.).

THIAGO MOTTA 5: non faccio in tempo a battezzarlo Mister X, che cala tutto l’impegno possibile per perdere. Già, nemmeno ai rigori si va. A casa si va, come l’Atalanta e magari a qualcuno verrà in mente di dire che questa cosa certifica il miglioramento dei valori della squadra. Mister x non sa vincere. Anzi, fa di tutto per non vincere. Resta la sconfortante domanda: lo fa per sua incapacità o c’è un piano preciso a...perdere? Mister X non sa insegnare come gestire il vantaggio ed è sempre la stessa cosa: si va in vantaggio da 3 o 4 partite e si butta via la vittoria: con Venezia, Fiorentina e questa volta col Milan. Mi assale lo sconforto perché non vedo segnali di contro tendenza. Solo una continua ripetizione di situazioni identiche a cui non si sa dare un minimo cambiamento. Finalmente, è amaro affermarlo, i tifosi trincerati dietro il “siamo imbattuti” la finiranno di attaccarsi ai lampadari per difendere l’indifendibile. Nella gara odierna si sono incontrate due realtà per certi versi simili. Una ha svoltato e ha preso coraggio da un mister esperto e convinto; l’altra è ancora in preda a mediocrità diffuse e smarrimento di certezze. Esonerare Mister X? Non penso sia la soluzione più giusta, sempre ammesso che ci sia qualcuno in società che abbia il coraggio e la competenza di fare una scelta simile. Ma siamo ai limiti, perché sono ormai troppi i rospi che il mondo Juve sta trangugiando da troppo tempo. Non è un disonore ammettere che la scelta dell’allenatore è stata sbagliata. Della serie: “pensavo fosse amore... invece era un calesse” come avrebbe detto Troisi. Solo non si continui a fare orecchie da mercante all’infinito. La leggenda della Juventus si rivolterebbe.