Juve, Del Piero: 'Vincere cosa basica, se pareggi c’era molto dispiacere'
Alessandro Del Piero ha ricordato in una recente intervista ad Akos Podcast i suoi primi passi nel mondo del calcio, raccontando di come, fin da piccolo, il pallone fosse sempre stato parte della sua vita. Iniziò a giocare in una squadra a soli nove anni, ma la sua passione per il calcio era evidente già molto prima, quando giocava con gli amici nel campetto dietro casa.
I Giovani di Oggi
Del Piero ha osservato che la sua generazione, come quella di Roberto Baggio, era abituata a giocare per strada, dove le diverse superfici e condizioni offrivano una palestra formidabile. Questo tipo di esperienza manca ai giovani di oggi, che vivono in un contesto molto diverso.
Gli Anni a Padova
Ricordando i suoi anni a Padova, Del Piero ha parlato delle sfide che comportavano i viaggi per gli allenamenti, soprattutto per la sua famiglia umile. Nonostante la lontananza da casa e dagli amici, sapeva che quella era la strada giusta da seguire. Viveva in un appartamento con altri ragazzi e un allenatore, imparando a gestire la sua indipendenza.
L'incontro con Boniperti
Del Piero ha raccontato del suo primo incontro con Giampiero Boniperti, che lo volle fortemente alla Juventus. Questo incontro segnò l'inizio di un rapporto speciale, che continuò anche dopo l'addio al calcio, fino all'inaugurazione dello Juventus Stadium.
Il Passaggio dal Padova alla Juve
Boniperti fu determinante nel trasferimento di Del Piero dalla squadra veneta alla Juventus, una trattativa importante anche dal punto di vista economico. Del Piero ha ricordato anche il legame con Angelo Di Livio, un altro giocatore che seguì lo stesso percorso.
Il Primo Anno a Torino
Il primo anno a Torino fu incredibile per Del Piero, che si ritrovò a giocare al fianco di campioni come Roberto Baggio e Gianluca Vialli. Ha sottolineato l'importanza di dimostrare il proprio valore e di comportarsi con rispetto, imparando dai campioni osservandoli.
La Rivoluzione di Lippi e Ventrone
Del Piero ha elogiato la sinergia tra Marcello Lippi, la dirigenza e il preparatore atletico Ventrone, che portò a una rivoluzione nella squadra. Il loro lavoro maniacale nei dettagli e la loro energia portarono la Juventus a traguardi straordinari.
Riflettendo sulla Serie A degli anni '90, Del Piero ha descritto un campionato altamente competitivo, con le "sette sorelle" e tante squadre minori che avevano grandi talenti.
La Mentalità Vincente
Alla Juventus, la mentalità era chiara: vincere era l'unica opzione. Del Piero ha spiegato come questa mentalità lo abbia formato, insegnandogli a pensare sempre al prossimo passo e a migliorarsi continuamente. Ha aggiunto: "Vincere era una cosa basica, se pareggi c’era già molto dispiacere. Ogni giorno devi pensare a come essere migliore'.
Gli Anni degli Acquisti di Campioni
Nonostante l'arrivo di grandi campioni ogni anno, l'obiettivo della Juventus rimaneva sempre lo stesso: vincere tutto. Questa ambizione pervadeva ogni inizio di stagione.
Uno degli spartiacque della carriera di Del Piero fu il grave infortunio al ginocchio. Ha raccontato del lungo e difficile processo di riabilitazione, una prova sia mentale che fisica che però gli fece riscoprire la gioia per le piccole conquiste.
Il Mondiale e Calciopoli
Durante lo scandalo di Calciopoli, Del Piero ha sottolineato l'importanza di unirsi come squadra. Nonostante le difficoltà, la Nazionale italiana riuscì a vincere il Mondiale grazie a sacrifici e unità.
L'Anno in Serie B
Del Piero ha ricordato con orgoglio la decisione di rimanere alla Juventus durante la stagione in Serie B, un periodo duro ma che si concluse con la promozione. Non ha rimpianti per quella scelta, ritenendola la cosa più giusta da fare.
L'addio allo Juventus Stadium fu un momento impossibile da descrivere per Del Piero. La giornata fu piena di emozioni, con i tifosi che lo omaggiarono in maniera straordinaria. Per lui, quei 19 anni alla Juventus rappresentarono un viaggio incredibile, fatto di trionfi e difficoltà superate insieme ai tifosi.
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