Calzona si sfoga: "A Napoli l'obbligo di vincere ha messo in crisi la squadra"
Quando un'avventura finisce (e neanche nel modo migliore), non c'è cosa più facile che confessare tutto, quasi come per togliersi un peso. Ha fatto così, Francesco Calzona, ct della Slovacchia intervistato dal Corriere dello Sport. L'ex allenatore del Napoli ha raccontato la sua versione del periodo passato alla corte di Aurelio De Laurentiis. "Quando sono arrivato io erano già trascorsi sette mesi e mezzo dall'addio di Spalletti, con i risultati che sappiamo. Ho detto e ripetuto di aver incontrato difficoltà e problemi che non mi aspettavo di trovare. Sa qual è stata la cosa che ha creato i danni peggiori? L’obbligo di dover inseguire costantemente la vittoria, per via della classifica in gran parte compromessa, ha messo in crisi il gruppo".
La stampa ha inciso pesantemente sui risultati? "Non ho detto questo. La quasi totalità dei conflitti e dei disagi che venivano riportati da Castel Volturno però non si verificò. Barzellette. L'esperienza a Napoli? Se l’arco temporale è da giugno a giugno posso solo ritenermi più che soddisfatto. Ad ogni modo non ho intenzione di allenare fino a 70 anni. Sto troppo poco con mia figlia e mi piacerebbe vederla crescere. Non ho l’ambizione di diventare milionario, mi basta quello che ho... Giada è pazza del Napoli e della Slovacchia".
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