Bergomi al My name is Luca: ''Vi racconto un aneddoto di Luca'' | VIDEO
Questa sera, la redazione di Bianconera News, è presente a Genova, dove si sta tenendo l'evento benefico ''My name is Luca”, per celebrare il ricordo del grande Gianluca Vialli, scomparso da un anno ed il suo lavoro nel raccogliere i fondi per la ricerca sulla SLA e sul cancro. Il ricavato della serata, organizzato dalla Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca nello sport, verrà donato in beneficenza per sostenere il progetto “MOMALS: monitoraggio e analisi multi-omica della SLA” dei Centri Clinici NeMO di Milano e Arenzano''. Le parole del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti: ''Regione Liguria è orgogliosa di poter sostenere questo evento a favore della Fondazione Vialli e Mauro, un’iniziativa preziosa per promuovere la ricerca nel campo di Sla el cancro. La serata di lunedì è andata sold out, a dimostrazione del grande cuore dei liguri e dei genovesi e del profondo affetto che la nostra comunità nutre nei confronti di Gianluca. Celebriamo la sua figura di calciatore e uomo di sport, ma anche e soprattutto il suo impegno e la sua fiducia nella medicina e nel sostegno a chi, come lui, ha dovuto affrontare la terribile prova della malattia”.
Tra i presenti all'evento, il giornalista sportivo di Sky Sport, Giuseppe Bergomi.
''Vialli ce l’hanno portato via troppo presto perché in queste occasioni mi piace sottolineare le forze umane di Gianluca che si sono modificate nel tempo perché ci siamo conosciuti da ragazzi dove abbiamo giocato un mondiale nell’86’,88’,90’, ma poi siamo cresciuti insieme anche nella vita lavorativa e la sensibilità di Luca era invertibile. Nel periodo della malattia mi è piaciuto tantissimo, ci ha lasciato tanto e mi dispiace essere qui oggi e ricordarlo come lui vuole, a lui piaceva divertirsi e ci ha lasciato un vuoto incredibile. Io ricordo che in Nazionale era uno spasso, divertente, ma soprattutto era un perfezionista e mi diceva sempre di avvicinarmi a lui e fare allenamento prima di entrare in campo, dopo l’allenamento facevamo addominali e mi affascinava la sua voglia di migliorarsi sempre. Un aneddoto è quello quando mi chiamó e mi disse di andarlo a prendere all’aeroporto dicendomi che doveva dirmi una cosa importante e mi disse:” Tu farai il mio secondo in Nazionale”.
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