Repubblica - Gli ultimi giorni di Motta: "Allenamenti surreali, lui impassibile e silenzioso..."

Si è conclusa dopo soli dieci mesi l’esperienza di Thiago Motta sulla panchina della Juventus. Arrivato in estate come figura importante del nuovo progetto bianconero, il tecnico italo-brasiliano non è riuscito a soddisfare le aspettative, sul piano dei risultati e su quello della gestione interna. La sua avventura, nata sotto i migliori auspici, si è chiusa nel modo più deludente possibile, con un esonero che segna una svolta per il club torinese.

I motivi della rottura: risultati e rapporti difficili

La Juventus ha deciso di interrompere il rapporto con Motta a causa di una combinazione di fattori. Sul campo, la squadra ha accumulato una serie di risultati negativi che l’hanno portata fuori da tutte le competizioni già a marzo e lontana dalle prime quattro posizioni in campionato. Le sconfitte fragorose contro Atalanta (0-4) e Fiorentina (3-0) hanno rappresentato il punto di non ritorno, facendo precipitare una situazione già critica.

Thiago Motta non ha saputo affrontare i momenti di difficoltà che stava vivendo la squadra

A questi insuccessi si è aggiunta una gestione discutibile dello spogliatoio della Juventus. Secondo quanto riportato da Repubblica, Motta non avrebbe mostrato la capacità di affrontare lo stato di crisi nella quale era piombata la squadra. Gli allenamenti degli ultimi giorni sono stati descritti come surreali, con il tecnico impassibile e silenzioso a bordocampo, senza apportare modifiche ai suoi metodi di lavoro. Questo atteggiamento ha alimentato le tensioni interne e ha contribuito alla sfiducia nei suoi confronti, fino all'esonero ufficializzato nella giornata del 23 marzo.