La rivoluzione di Giuntoli e Motta: ora la Juve deve puntare allo scudetto

La rivoluzione di Giuntoli e Motta: ora la Juve deve puntare allo scudettoTUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 28 agosto 2024, 12:00Primo piano
di Quintiliano Giampietro
Dopo le prime due giornate di campionato e il sontuoso mercato, la Juve targata Giuntoli e Motta ha tutte le carte in regola per puntare allo scudetto

Chi segue il calcio da tanto tempo non si farà certo ingannare da una doppia vittoria contro Como e Verona, ma per la Juve di Motta, complice il mercato di Giuntoli, la parola scudetto non deve essere tabù. Anzi. Partiamo dai freddi i numeri. Sei gol all'attivo, zero subiti, un solo tiro nella porta di Di Gregorio: nei 5 top campionati europei nessuna squadra ha fatto meglio, già 2 punti in più rispetto allo scorso anno. L'impatto sui singoli del nuovo allenatore è palese, sotto questo aspetto il nome in pole position è Locatelli. Nel triennio allegriano l'ex Sassuolo aveva fatto registrare una media di 58,8 palloni toccati a gara. Contro il Verona la statistica è quasi raddoppiata, salendo a quota 113, declinati con l'88% dei passaggi riusciti, 3 contrasti vinti su 4 e il pallone “rubato” a Duda con cui è partita l'azione del gol di Vlahovic. Il baricentro più alto aiuta Loca e i suoi compagni. Altro elemento il possesso palla: al Bentegodi 60 a 40 per i bianconeri.

Vlahovic. Il serbo è stato messo con molta frequenza nelle condizioni di andare a segno, tirando 8 volte in porta: 5 con il Como e 3 a Verona. Alla fine, 2 gol, altrettanti pali e una rete annullata, come spesso accade in modo “bizzarro”. Statistiche a parte, la Juve ha mostrato una tranquillità quasi imbarazzante, rendendo semplice ogni cosa e dominando l'avversario. La cosa impressionante è la celerità con cui Motta è riuscito a trasferire i suoi principi di gioco ai ragazzi. A proposito, finora a parte Di Gregorio tra i pali, a Verona solo Cabal è stato titolare tra i nuovi. Poi Thiago ha dato spazio a tanti giovani, due dei quali, Mbangula e Savona, sono risultati anche decisivi in termini realizzativi. Mancano gli atri, alcuni pezzi da 90: Douglas Luiz (per adesso solo subentrante), Nico Gonzalez e Conceicao. Ma soprattutto Koopmeiners, ritenuto il top in grado di far fare il salto di qualità alla Juve. Obbligata ad uscire allo scoperto e lottare per lo scudetto.