Podcast

Diana RBN: “Meriti e colpe di Andrea Agnelli. Oggi la Juve non è un top club. Chiellini? Se lo chiamano..."

Diana RBN: “Meriti e colpe di Andrea Agnelli. Oggi la Juve non è un top club. Chiellini? Se lo chiamano..."
venerdì 13 settembre 2024, 10:30Podcast
di Quintiliano Giampietro

In attesa di recuperare dall'infortunio, Francisco Conceicao si è presentato alla stampa. Ingaggiato con la formula del prestito secco, il portoghese spera di restare anche dopo il termine di questa stagione. Nel frattempo Motta prepara la trasferta di Empoli. Da capire le scelte anche in chiave Champions da parte del tecnico, da qualcuno accostato a Lippi per qualche aspetto legato alla gestione del gruppo. Dopo il mercato sontuoso, molti tifosi sono convinti che la squadra debba contendere lo scudetto all'Inter fino alla fine. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve Carlo Diana, ex responsabile marketing e commerciale della Vecchia Signora dal 1997 al 2003, ora socio di Davide Lippi nella Reset Group, società che gestisce gli affari dei calciatori sotto ogni punto di vista. Tra gli assistiti anche Giorgio Chiellini.

Diana parla di come è cambiato il marketing delle società di calcio in generale e della Juve in particolare: “Sono provocatorio e dico che è cambiato tutto e niente. Quella Juve, grazie al Dottor Giraudo era all'avanguardia e sarebbe ancora attuale. Oggi le società fanno ciò che i bainconeri facevano 30 anni fa. Riguardo al marketing, ovviamente la tecnologia ha cambiato molte cose, a partire dai social che sono diventati uno strumento di comunicazione immediato, veloce, senza filtri tra il tifoso e il campione. Poi la nuova televisione che si è evoluta con lo streaming e tante altre cose, come per esempio il led in campo. La strategia di base, però, quella Juve l'aveva fatta già allora e oggi la stanno adottando tutti. La società bianconera targata Andrea Agnelli ha imparato da noi ha messo in pratica ciò che ha imparato da noi. La differenza tra ora e la Vecchia Signora dei miei tempi è che quella dominava il mondo (escluso Real Madrid e Bayern Monaco), aveva gli utili e non chiedeva soldi alla proprietà, quindi si autofinanziava”.

Nel podcast l'intervento integrale