Il dott. Ascierto a RBN: "Aspettiamo giugno per giudicare Motta. La società? Certe scelte lasciano perplessi"
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Il professor Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative presso l’ospedale Pascale di Napoli, è stato ospite oggi di "2 in Bianconero" su Radio Bianconera ed è tornato sull'amara serata europea vissuta da tifoso: "Ho vissuto la notte di Champions con il mal di pancia. Il primo tempo è stato anche positivo, poi siamo riusciti a pareggiare dopo essere passati sotto, ma quando doveva uscire il carattere Juve c'è stata una sorta di resa, e questo per chi è abituato a seguire la Juventus da tanto non è accettabile. Abbiamo visto dei progressi rispetto agli anni passati, è una Juve che a volte fa veramente ottime partite, ma è davvero troppo altalenante e non so quali possano essere le cause di questa situazione. Vista la tenuta della squadra contro il PSV, che nel secondo tempo ci ha messi sotto fisicamente, forse c'è qualche problema anche a livello di preparazione fisica. Non saprei dare una risposta, ma mi auguro che prima o poi giocatori e allenatore si rendano conto di dove si trovano e capiscano che alla Juventus non ci si può arrendere". Ascierto riserva poi un pensiero anche alla società, che non appare più quella granitica degli anni vincenti: "In passato abbiamo avuto momenti di crisi ma a differenza di oggi avevamo la sensazione di avere alle spalle una società solida. Oggi non è così, c'è un senso di incertezza e lascia perplessi i tifosi anche la mancanza di prese di posizione davanti ad episodi nei quali siamo stati trattati oggettivamente peggio di altri". Quindi un pensiero sul futuro di Motta: "Credo che oggi non abbia senso mandar via un allenatore che tra l'altro è giovane e ha delle idee, bisogna aspettare giugno per poter tiare una riga e fare un bilancio. Con Thiago Motta ho visto anche momenti in cui la squadra ha mostrato carattere, penso al 4-4 con l'Inter ad esempio, però credo che a lui per primo farebbe bene un bagno di umiltà, che lo porti ad essere un po' meno rigido".
Ascolta l'intervento completo nel podcast allegato.
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