De Paola: "Giuntoli ora non può più sbagliare. Mancini? No, le scelte sono solo due"

A TMW Radio, il direttore Paolo De Paola ha parlato dei temi di giornata, tra cui ovviamente quello dell'esonero di Thiago Motta in casa Juventus: "Svolta arrivata troppo tardi? E' comprensibile aver licenziato Motta, come mandare via Allegri a suo tempo. Detto questo, Motta ha sorpreso per il tempo. Non mi aspettavo che la Juve lo cacciasse senza fargli concludere queste giornate. La cronaca dice che quello che c'è stato dopo la Fiorentina è stato un tumultuoso 'cadere' dell'allenatore. Se da ultimo il confronto tra i giocatori e la società diventa anche un altro attacco allo stesso allenatore, perchè si evidenzia che questi non riescono a seguire l'allenatore, allora ha fatto un hara-kiri completo, si è consegnato al licenziamento. Non porta gioco, svaluta i giocatori, non porta i risultati...Da febbraio in poi ogni partita sarebbe stata una sentenza ma non mi sarei mai aspettato che a marzo inoltrato arrivassimo a un capitombolo dietro l'altro, fino all'uscita dalla zona Champions che ha spiegato questo licenziamento. Un tentativo su Motta ci stava, ma la mancanza di chiarezza sulle scelte di campo ha pesato".
E ha confessato: "Il distacco poi si è consumato su cosa serve alla Juve del futuro. Mentre per Giuntoli servono poche modifiche per lo Scudetto, per Motta invece servivano modifiche molto più ampie. Ma come fai a chiedere una ulteriore rivoluzione dopo quella avviata la scorsa estate? E poi l'uscita dalla Champions sarebbe un disastro anche per Giuntoli, che non avrebbe quella possibilità di rifondazione, concessa anche a Marotta". Proprio sul dirigente bianconero ha detto: "Per me Giuntoli è a livello di Marotta, mi sarebbe dispiaciuto vederlo andar via per aver fallito un allenatore. Marotta fallì subito con Delneri e poi prese Conte. Io auguro a Giuntoli di fare lo stesso, una seconda chance va data, ora però non può sbagliare. Ma il primo passo è la qualificazione Champions, sennò torna tutto in discussione".
Mentre sul nuovo tecnico ha aggiunto: "La formula scelta per Tudor mi piace. Mi domando però: ma davvero la Juve deve finire nella mani di Mancini? Con tutto il rispetto, lo vedo come un gestore, invece qui serve amalgamarli, è un lavoro diverso. Ci vogliono qualità diverse da quelle di Mancini. Se fosse Tudor fino al Mondiale poi Mancini, sarebbe deludente. Se invece fosse Tudor per poi arrivare in Champions in pompa magna, allora si può continuare con lui. Se arriva in maniera striminzita alla Champions o, spero di no, la fallisce, per me si deve fare la scelta solo tra due allenatori: Conte, prima scelta, Gasperini, seconda scelta. Altre strade no. Non si può pensare a Mancini, che sarebbe un altro flop".
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