Coppa Italia e nervi tesi: Allegri addio alla Juve dopo critiche e offese

Qualsiasi regista avrebbe voluto un finale così tra la Juve e Allegri: Coppa Italia di addio e sfogo per una stagione in cui le critiche ordinarie spesso si sono trasformate in offese personali. Nella serata più importante i bianconeri fanno la gara perfetta e spengono gli entusiasmi della Dea, fino a ieri la squadra più in forma di tutto il Vecchio Continente. Max prima si fa espellere nel finale di gara, togliendosi la giacca come ai vecchi tempi, anzi questa volta vola via anche la cravatta. Del resto l'arbitro Maresca ci mette del suo con un rigore netto non assegnato e annullando un gol per la rotula di Vlahovic in fuorigioco. A qualche minuto dal triplice fischio i soliti rischi di una squadra fino ad allora praticamente perfetta. Allegri poi torna e festeggia con i calciatori, ma pare allontanare Giuntoli, almeno così sembra in un video diventato virale. Davanti alle telecamere il tecnico livornese nega tutto: “Nessun problema”.
Ma lo status nervoso non finisce qui. L'allenatore prima di entrare in sala stampa attacca verbalmente il Direttore di un giornale, con il quale arriva quasi alle mani. "Sapevate la verità, ma non l'avere mai detta", urla Allegri. Addirittura interviene la polizia per placare gli animi. Della serie “Allegri come non l'avete mai visto”. Chiaro lo sfogo di chi per tanto tempo e da diverse parti, ha accumulato critiche e in alcuni casi attacchi personali, salvo poi esplodere. Alla domanda sul perché di quella sceneggiata in campo, risponde: “Non vi è piaciuto lo spogliarello?”. Nervi tesi, ma anche un pizzico di emozione, certificata dagli occhi lucidi di Allegri. Consapevole di avere il destino segnato. La sua Juve fino ad un certo punto sembrava potesse contendere lo scudetto all'Inter, poi il crollo e un girone di ritorno da retrocessione. Obiettivi comunque centrati: qualificazione in Champions e la Coppa Italia che evita un'avventura bis con zero titoli. Ed è anche il giusto premio per chi ha difeso la Vecchia Signora. Sempre, comunque e spesso in solitudine.
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