Ora Thiago Motta deve inventarsi qualcosa

Ora Thiago Motta deve inventarsi qualcosa
Oggi alle 00:01Editoriale
di Mirko Nicolino
La Juventus arriva falcidiata alla sfida di sabato contro un Milan al completo. E l'emergenza durerà ancora per un bel po'

Sabato alle ore 18:00 si giocherà al Meazza il big match tra Milan e Juventus e se i rossoneri hanno recuperato tutti gli effettivi, in modo da potersi presentare con tutta la rosa a disposizione, la Vecchia Signora sarà letteralmente falcidiata dagli infortuni. A Thiago Motta mancheranno fino a fine stagione Bremer e Cabal, ma non saranno della partita di San Siro nemmeno Milik, Adzic, Nico Gonzalez, Douglas Luiz e Vlahovic. Sembra un bollettino di guerra, ma per fortuna sembra ch quest’anno le polemiche “interne” al popolo bianconero siano maggiormente sopite. Fino a qualche mese fa, infatti, nonostante le assenze sicure per tutta la stagione di Pogba e Fagioli, bastava un KO muscolare per accusare Folletti e Allegri di essere dei macellai, oggi si va alla ricerca di altri capri espiatori.

Ovviamente, non era colpa esclusivamente dello staff tecnico e atletico fino alla scorso anno e non lo è ovviamente adesso che si è cambiato praticamente tutto. Al numero elle partite (prima causa degli infortuni), aumentato rispetto alla passata stagione, si sono aggiunte purtroppo delle scelte di mercato che oggi stanno presentando il conto. Troppo facile parlare oggi, però, perché se Cristiano Giuntoli e Thiago Motta hanno fatto delle scelte (“tutto quello che vedete è stato condiviso tra me e la società”, ha detto di recente l’allenatore della Juve) è perché credevano che fossero quelle giuste.

Buona parte del mercato estivo è stato fin qui disinnescato da infortuni e altri intoppi che non hanno consentito a Motta di lavorare con il pieno del roster, ma nel caso dell’attaccante, per esempio, pur conoscendo le condizioni di Milik, si è scelto di non intervenire poiché si riteneva possibile adattare qualcun altro. Lo ha detto in più occasioni il tecnico italo-brasiliano: l’attaccante lo possono fare diversi giocatori, dipende da cosa si intende per attaccante. È l’unico aspetto tecnico sul quale non mi trovo d’accordo con Motta, che ammiro da quando ha iniziato la sua gavetta da tecnico professionista.

L’attaccante è l’attaccante e la storia dello “spazio” che può ovviare all’assenza di un centravanti non mi ha mai convinto. Per quanto Vlahovic non stesse segnando, anche perché a suo dire gli vengono dati troppi compiti difensivi che lo stancano, avere comunque un centravanti di ruolo serve ad impegnare la difesa avversaria. Per almeno due-tre gare ci sarà da fare di necessità virtù, anche perché fin qui il serbo le aveva giocate letteralmente tutte e c’era da attendersi prima o poi uno stop. Al momento il principale indiziato per la sostituzione dell’ex viola sembra essere Tim Weah, ma non sono da escludere a priori altre soluzioni.

Del resto, fin qui Motta ha provato diverse soluzioni a gara in corso al posto di Vlahovic: lo stesso americano, Adzic, Yildiz, Mbangula e Nico Gonzalez, che non sarà comunque utilizzabile ancora per un bel po’. Onestamente non mi pare che durante questi esperimenti manovra e profondità dello sviluppo azione siano migliorati, ma c’è sempre tempo per migliorare. Senza centravanti di ruolo si gioca in modo diverso e chissà che non sia l’occasione per vedere Koopmeiners più coinvolto nella finalizzazione. Insomma, fino al mercato di riparazione, forse in pochi vorrebbero essere al posto di Motta (se non il giorno dell’incasso dello stipendio): c’è da fare quasi le nozze con i fichi secchi per tante partite e al contempo si devono fare i punti poiché la Juve ha l’imperativo di arrivare tra le prime per confermarsi in Champions League l’anno prossimo. Obiettivo tutt’altro che scontato e reso ancor più complicato dalle ultime vicissitudini. Ma è la storia della Juventus, che anche stavolta, deve dimostrare di non “morire letteralmente mai”. Contro il Milan al completo servirà una grande gara, una gara da Juve.