Sarri: 'Non ho mai detto che la Juventus non è 'allenabile''

Maurizio Sarri, ex tecnico di Juventus e Lazio, è stato intervistato da Sportitalia. Tanti gli argomenti, dal suo passato e al suo futuro professionale, con diversi giornali che lo hanno avvicinato alla panchina della Fiorentina.
L'esperienza alla Lazio
Sarri ha descritto il suo ufficio come un rifugio per lo studio e la riflessione, dove trascorre molte ore al giorno cercando di imparare dai propri errori e dalle sensazioni, anche contraddittorie.
Circa 70 giorni dopo aver lasciato la Lazio, Sarri ha parlato di quell’esperienza, considerandola globalmente positiva nonostante un po' di delusione per l'ultimo mese. Sentiva che la squadra necessitava di una scossa forte e crede di aver preso la decisione giusta lasciando il club per rompere uno stato di piattezza mentale che impediva ai giocatori di rendere al meglio.
Sarri ha ammesso che le partite giocate con un atteggiamento piatto non rientrano nel suo DNA, poiché nove su dieci di queste vengono perse. Ha pensato di dimettersi già nei mesi precedenti, rendendosi conto che mantenere i livelli raggiunti era difficile.
Guardando indietro, Sarri ha dichiarato che non sa se avrebbe cambiato la sua decisione di lasciare la Lazio. Ha riconosciuto di aver agito d'istinto piuttosto che con la testa, sentendosi traditore nel lasciare la squadra in un momento delicato.
Le indiscrezioni di mercato su un interesse della Fiorentina per il dopo Italiano
Maurizio Sarri ha smentito le indiscrezioni su un possibile interesse della Fiorentina nei suoi riguardi, sottolineando che non si è mai proposto a nessuno. Ha dichiarato di cerare un progetto che possa stimolarlo e coinvolgerlo con giovani giocatori per un percorso a medio-lungo termine.
Sarri ha elogiato Thiago Motta per la sua stagione, augurandogli di mantenere la sua identità anche allenando squadre di alto livello.
La sua esperienza professionale alla Juventus
Sull'argomento Juventus, il tecnico Maurizio Sarri ha dichiarato: "Il fatto che la squadra bianconera non è allenabile tra virgolette, io non l’ho mai detto. Mi è stato attribuito questo virgolettato, va inserito in un contesto del club che vinceva da otto anni consecutivi. Il campionato veniva dato per scontato, il club faceva passare l’idea che dovessimo vincere la Champions; in realtà in Europa eravamo il dodicesimo fatturato, c’erano undici squadre che spendevano di più".
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