Ora basta alti e bassi - Le contropagelle di Marco Sanfelici

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Francisco Conceicao
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di Luca Cimini

JUVENTUS – CAGLIARI  4 a 0  Coppa Italia

DI GREGORIO  7  Se non respinge col piedone il tiro di Lapadula dopo 36 secondi, che partita ci salta fuori?

SAVONA  6  Si vede che è acerbo, ma non molla mai e Gaetano, oltre a Prati, non gli concede nulla. Incomincia a giocare per merito e non per entusiasmo. Ora viene il difficile.

LOCATELLI  7  Lui sì che è continuo, con la tendenza a crescere. Gioca centrale per un’ora. All’entrata di Gatti ritorna nella sua posizione e fa girare la squadra come un orologio svizzero. Che Dio ce lo conservi.

KALULU  6,5  Lapadula è un discreto rompiscatole. Gli concede solo il tiro che potrebbe cambiare subito le sorti dell’incontro, ma poi lo sbatte in gabbia a non nuocere. Si nota però una certa abitudine a cercare l’appoggio di un compagno: orfano di Bremer…

McKENNIE  6,5  Le consegne lo portano a fare l’esterno basso di sinistra. Il suo acume tattico lo sguinzaglia in mezzo al campo e il filtro domina. Entra in anticipo, propone traiettorie, chiude da par suo. What a Yankee player!

THURAM  6  In ripiegamento, nulla da eccepire. Ma quando corre, sembra un rallenty delle Olimpiadi di Città del Messico 1968, in alta quota. Almeno un tempo di gioco se ne va per girasoli. Porta palla e non la scarica se non raramente. La Juve ha venduto Rabiot per non avere più uno di questa caratteristica, per averneun altro tale e quale ed è pure lui francese. Allora, dove sta la differenza?

KOOPMEINERS  6,5  Autore di una rete su punizione di rara bellezza. Quindi, quando invocavo che stesse davanti all’area e non tirasse i corners, tutti i torti non li avevo, vista la propensione al tiro dalla distanza. La posizione di mediano è rivedibile, poiché spesso è fatica ad entrare nel gioco.

(GATTI  6,5  Chi è Piccoli? Boh, chi lo ha visto?)

CONCEICAO  7  Cico sta alle difese come l’apriscatole sta a Galfrè. Cosa è Galfrè? Se non lo sapete, siete giovani e ignari dei veri piaceri della vita. Nel frattempo il piccoletto segna la terza rete e si avvicina alle sembianze di un certo Messi. L’altezza è quella e lo stile pure: manca tutto il resto della squadra che gli giocava assieme.  (WEAH  S.V.  Utile nell’abbraccio collettivo a Nico dopo il goal)

YILDIZ  6  Mi devo ricredere: la posizione in centro da trequartista a ridosso della punta lo limita, Pensavo il contrario. Tante sgasate, nessuna impennata. E in area ci entra poco. Detto questo, le giocate sono sempre pericolose. (NICO GONZALEZ  6,5  Una ventina di minuti sufficienti per capire che dà del tu al pallone. Vede un varco ancora nella sua metà campo e si fionda in corsa per 50 metri fino a pennellare un pallonetto da standing ovation per il 4 a 0. Roba da cineteca. Se solo stesse integro per un po’ di tempo…)

MBANGULA  6  Prova a perforare il lato sinistro, ma viene quasi sempre respinto, ma non si perde d’animo e ricomincia.

VLAHOVIC  7,5  Il Dusan di giornata è la versione di un grande campione che si carica la squadra sulle spalle e la porta dove da sola non potrebbe andare. Segna 3 reti, ma 2 gli vengono annullate. Sblocca il risultato sul finire della prima tornata con un colpo da biliardo. Non perde un pallone in mezzo seppur pressato ed apre la manovra. Ridicolizza Palomino che non è l’ultimo arrivato. Chi lo insulta dovrebbe vergognarsi ogno volta che si vede nello specchio del bagno.  (ADZIC  S.V.  Batte una punizione, ci prova, ma non è Koop. Comunque l’infermeria si sta svuotando)

THIAGO MOTTA  6,5  L’avversario è privo di alcuni titolari, risparmiati in vista della gara di domenica prossima col Venezia, ma non è venuto a Torino come vittima sacrificale e Nicola non è affatto un tecnico sprovveduto. Arretra Koop sulla mediana, sposta il turchino al cento, inventa Locatelli centrale di difesa, come ipotetico  “libero” di vecchia memoria. Ottiene un successo tanto rotondo che più rotondo non si può, ma i difetti tardano ad essere corretti. Ad esempio, approccio carnevalesco e Di Gregorio rimedia alla grande. Ad esempio, le azioni faticano a sbocciare veloci. Ad esempio, si fa un’immane fatica a sbloccare lo score, anche di fronte a un avversario modesto. Siamo a Natale e questi nodi, e non sono gli unici, affiorano come isole del Pacifico. Si spera che la rosa aumenti per raggiunti limiti di infortuni patiti e che qualche soluzione in più permetta una maggiore varietà di giocate. Intanto però la gara contro il Cagliari dice che un modulo con 3 giocatori a centrocampo aiuta ad essere più performanti, la qual cosa non è poi così banale: della serie sarebbe ora di cambiare schieramento. Ma il mister é Thiago e la palla passa a lui. Ora, dare continuità è fondamentale e l’ennesima occasione si paleserà a Monza domenica sera prossima. Vietato deludere.

Marco Edoardo  SANFELICI