Nicolini a RBN: "Motta non vuole fare il fenomeno ma sceglie per necessità. E su Yildiz dico..."
Carlo Nicolini, che dal 2004 al 2016 e poi dal 2020 e fino all'estate scorsa ha lavorato allo Shakhtar Donetsk, ha parlato a Radio Bianconera della sfida di Champions della squadra di Thiago Motta contro l'Aston Villa: "Fagioli falso nueve? A me non piace questo ruolo, ma in questo caso non vuole fare il fenomeno Motta ma fare di necessità virtù. Per fortuna, visti i tanti infortuni, questa formula di Champions con otto partite ti permette di qualificarti almeno agli spareggi anche con qualche stop. Vuole tutelare i giocatori in vista del campionato, sperando che poi tornino tutti i giocatori".
E ha continuato, parlando anche del mercato che per ora non sta incidendo: "C'è sfortuna negli infortuni ma non è sole quello. Ci sono stati degli azzardi che rischiano di pagare a caro prezzo, vedi Milik e Nico Gonzalez. Milik è un recidivo e garanzie non le dava, così come l'argentino, per lui parla la sua storia. Forse sono state sottovalutate alcune situazioni e una squadra che lotta su più fronti non può non avere almeno 18 giocatori sicuri. Servivano delle garanzie in più in alcuni reparti. Qualche errore di strategia è stato fatto, ed èun peccato perché di solito alla Juve non li fanno. Per questo Motta sta facendo un po' di necessità virtù, vista la situazione. Forse è più importante domenica, perché se perdi altri punti il quarto posto si allontana".
Sul campionato dei bianconeri, Nicolini ha detto: "Onestamente mi aspettavo qualcosina in più. Allenatore nuovo e tanti elementi nuovi portano ad alti e bassi, che vanno messi in conto. Però mi sarei aspettavo almeno un paio di vittorie in più che l'avrebbero messa nella giusta posizione per poter lavorare meglio e puntare agli obiettivi stagionali. Bene il lavoro difensivo, in pieno dna juventino, l'assenza di Bremer è pesante ma mi aspettavo qualcosa di più come propositività. L'alibi degli infortuni c'è ma non è solo sfortuna, ripeto".
E ha aggiunto: "Cosa manca? La completezza della rosa. Se in ogni partita parti con infortuni e giocatori al 100%, psicologicamente sei frenato, anche nella proposizione del gioco. Fai uno scatto in meno, prendi un rischio in meno, ma qualche giocata può risolverti la partita e ci sono solo pochi che al momento si sentono di farla. Si dovrà tenere duro, recuperare più elementi possibili. Partire però dal fatto che si è imbattuti è una gran bella cosa".
Infine su due elementi come Yildiz e Koopmeiners: "Credo che la Juve in questo momento giochi con un baricentro più basso rispetto alla filosofia dell'allenatore, per questo ne paga le conseguenze anche il turco, visto che si sta sacrificando di più. Speriamo che arrivi il momento in cui è la squadra a supportare i numeri di Yildiz. Su Koopmeiners dico che è un giocatore molto importante, che per vari motivi non sta offrendo prestazioni rispetto a quell oche ci si aspettava. La maglietta dell'Atalanta pesa meno di quella della Juve, è fondamentale però anche in queste sue performance non al top".
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