Mondiale per club: focus sulle avversarie della Juventus, Wydad e Al Ain
Giovedì 5 dicembre si è svolto a Miami il sorteggio per la definizione dei gironi della Coppa del Mondo per club FIFA che si giocherà nel 2025 negli Stati Uniti. La Juventus è stata inserita nel Gruppo G, insieme a Manchester City, Wydad e Al Ain. I Citizens, che hanno già incrociato i bianconeri nella League phase di Champions League, sono una delle grandi potenze del calcio europeo e mondiale nonché tra le principali favorite per la vittoria del nuovo ‘mondiale’ per club, stando ai pronostici dei bookmaker disponibili su Betway, uno dei maggiori portali per le schedine sul calcio online.
Verosimilmente, il Manchester City sarà l’unico vero ostacolo sulla strada della Juventus per il passaggio alla fase successiva della competizione. Wydad e Al Ain sono meno note al pubblico internazionale, sebbene annoverano alcuni protagonisti del calcio europeo degli ultimi anni: di seguito, scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulle due squadre che completano il girone dei bianconeri.
Wydad AC, i ‘Diavoli rossi’ di Casablanca
Il Wydad Athletic Club di Casablanca è una delle compagini più prestigiose e vincenti del calcio marocchino; ha sempre militato nella massima serie nazionale oltre ad aver ottenuto svariati successi in campo continentale.
Un po’ di storia
Il Wydad, il cui nome in arabo significa “amore” o “affetto sincero”, viene fondato nel 1937 come club di pallanuoto da un gruppo di giovani intellettuali, quando il Marocco è ancora un protettorato francese. Nel settembre del 1939, nasce la squadra di calcio che tre anni dopo riesce a raggiungere la prima divisione nazionale; i primi successi arrivano alla fine degli anni Quaranta: quattro titoli nazionali consecutivi tra il 1947 e il 1951 e tre edizioni della Supercoppa del Nord Africa (1948 - 1950).
Nel 1956, a seguito dell'Indipendenza ottenuta dal Marocco, il Wydad riceve dal sultano Mohammed V la Carte de Résistant numero 1, diventando il primo club iscritto alla neonata Fédération Royale Marocaine de Football (la Federcalcio marocchina).
Il primo alloro internazionale risale al 1979, con la vittoria della Coppa Mohammed V in finale contro i camerunensi del Canon Yaoundé, battuti 5-4 ai calci di rigore. È a partire dagli anni Novanta, però, che il Wydad si impone come una delle squadre più vincenti del continente africano: dopo la vittoria della Champions League araba del 1989, nel 1992 i biancorossi si aggiudicano per la prima volta la Coppa dei Campioni d’Africa, vincendo la doppia finale contro i sudanesi dell’Al-Hilal Omdurman. Il secondo trionfo arriva a quindici anni di distanza: nel 2017 il Wydad batte l’Al-Ahly per 2-1 e conquista la sua seconda CAF Champions League. Il terzo successo è quello dell’edizione 2021/22, che ha permesso al club marocchino di prendere parte al primo Mondiale per Club FIFA. Curiosamente, nella finale di Casablanca, il Wydad si è imposto nuovamente contro gli egiziani dell’Al-Ahly (2-0), grazie alla doppietta di El Moutaraji.
La rosa
M’Baye Niang è certamente il giocatore più noto al pubblico internazionale tra quelli che militano nel Wydad; l’ex Milan e Torino è il terminale del reparto offensivo, completato da Sakhi e Chadli (entrambi hanno giocato in Francia, tra Ligue 1 e Ligue 2) e una folta batteria di esterni; tra i più impiegati, ci sono Nassi e Mailula. I punti di riferimento in difesa, invece, sono il centrale Harkass e il terzino Moufid. Secondo il portale transfermarkt.it, il valore complessivo della rosa allenata dal sudafricano Rhulani Mokwena è di poco inferiore ai 18 milioni di euro.
Formazione tipo (4-2-3-1): El Motie; Moufid, Harkass, Boutouil, Boucheta; Moubarik, Benktib; Chadli, Sakhi, Mailula; Niang.
Al Ain FC: i biancomalva di Jardim
Campione d’Asia in carica, il club di Abu Dhabi viene fondato nel 1968 diventando, nel giro di un decennio, la squadra più vincente degli Emirati Arabi Uniti. Il palmares, infatti, comprende 26 titoli nazionali (14 campionati, 7 coppe e 5 supercoppe), oltre alla prima AFC Champions League vinta nel 2003, in finale contro i thailandesi del Behro FC.
I colori sociali sono ispirati a quelli dell’Anderlecht; fino al 1977, infatti, l’Al Ain utilizzava divise biancoverdi, ma dopo aver affrontato i belgi in un torneo amichevole organizzato - guarda caso - dal Wydad di Casablanca, il club decise di adottare i colori bianco e malva.
La rosa
La compagine allenata dal portoghese Jardim (ex Monaco e Sporting Lisbona) è composta perlopiù da giocatori emiratini, inclusi il capitano Al-Ahbabi e il portiere Eisa, entrambi punti fermi della propria nazionale. Tra i calciatori stranieri più rappresentativi ci sono il nazionale marocchino Rahimi, il trequartista argentino Alejandro Gamarra (detto “Kaku”) e il prolifico centravanti togolese Dob Laba. Curiosità: nella rosa dell’Al Ain c’è anche il giovane italo-argentino Gino Infantino, in prestito dalla Fiorentina.
Formazione tipo (4-2-3-1): Eisa; Mohamed, Kouadio, Cardoso, Erik; Park, Palacios; Segovia, Kanu, Rahimi; Laba.
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