Jacobelli: "L'Empoli che è costato l'eliminazione alla Juve è un modello di programmazione e competenza"
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L'eliminazione della Juventus dalla Coppa Italia per mano dell'Empoli sta facendo discutere ancora il mondo del giornalismo sportivo. Dalle colonne di Tuttosport infatti, il giornalista Xavier Jacobelli è tornato a parlare dei quarti di finale che sono costati cari ai bianconeri di mister Thiago Motta, individuandone le cause nella giovane età e nel coraggio della formazione toscana del tecnico Roberto D'Aversa. Queste le parole di Jacobelli:
"Il primo della lista, ça va sans dire, è Luca Marianucci, 20 anni, il difensore che allo Stadium ha trasformato il rigore decisivo per eliminare la Juve e portare l’Empoli nella sua storia e nella storia della Coppa Italia, guadagnando la sua prima semifinale dal 1922, quando nacque la competizione, due anni dopo la fondazione del club toscano. A seguire, in ordine crescente d’età: Ismael Konate, 18 anni; Lorenzo Tosto, 19 anni; Jacopo Bacci, 19 anni; Saba Goglichidze, 20 anni; Sebastiano Esposito, 22 anni.
In panchina, fra gli altri, c’erano: Thomas Campaniello, 17 anni compiuti l’altro ieri; Jacopo Seghetti, 20 anni; Dawid Bembnistam, 18 anni, e Ank Asmussen, 20 anni. Il dieci e lode della domenica va di diritto ai ragazzi della Generazione E, come Empoli, per l’impresa firmata il 26 febbraio 2025, data che difficilmente i tifosi del club azzurro dimenticheranno, a cominciare dai 38 fedelissimi presenti a Torino (...).
L’exploit che è costato l’eliminazione alla Juve, detentrice della Coppa Italia e primatista in materia (ne ha vinte 15, di cui quattro consecutivamente dal 2015 al 2018), viene da lontano. Nella circostanza, ha affondato le radici nel coraggio di Roberto D’Aversa che, tre giorni dopo la batosta casalinga con l’Atalanta (nona sconfitta nelle ultime 11 gare di campionato), a Torino ha cambiato la formazione per otto undicesimi imbottendola con i Ragazzi della Generazione E. In assoluto, l’Empoli che a Monteboro ha costruito un centro sportivo modello; che, con ammirevole tigna, lavora per il nuovo Castellani nonostante il cammino sia lastricato di troppi ostacoli, questo Empoli è un modello di programmazione e di competenza".
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