Il gioco al massacro dei muscoli: Aston Villa-Juve, le pagelle di Marco Sanfelici

Il gioco al massacro dei muscoli: Aston Villa-Juve, le pagelle di Marco SanfeliciTUTTOmercatoWEB.com
Kenan Yildiz
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di Luca Cimini

ASTON VILLA  -  JUVENTUS  0  a  0

DI GREGORIO   7  Sul tiro di Watkins alla mezzora del 1° tempo salva la porta con il senso del piazzamento. Sul tiro di McGinn respinge in collaborazione con Locatelli. Sarebbe suo anche il pallone che perde sotto carica di Silva Santos. L’arbitro annulla giustamente e allontana la beffa.

SAVONA  6,5  Dalla sua parte non si passa e si fa preferire anche in chiave tattica, evitando avventure in avanti del tutto rischiose. Dato che sta crescendo, quella meretrice di Eupalla lo azzoppa. Lo rivedremo nell’anno nuovo, perché il destino degli infortunati è quello di stare fuori fino al cambio di stagione. (DANILO  6  Gioca facendo leva sull’immensa esperienza e non demorde mai. Lo si scopre a dialogare nella metà campo avversaria al 90°: cosa significa essere “rotto” a tutte le situazioni)

KALULU  6  Partita di grandissimo sacrificio. Gioca facendo attenzione anche ai millimetri nello schieramento di difesa. Si becca un cartellino giallo e da quel momento il sacrificio ha tanto le sembianze di Enrico Toti, l’uomo e la sua stampella.

GATTI  6,5  Non ce n’è per nessuno. Fa il paio con Kalulu e il tiro frontale, specialità dei “claret and blues” non si concretizza mai. L’applicazione del Gattone è però interamente volta al non prenderle. Si produce in uno slalom da applausi. Tutto fa brodo.

CAMBIASO  6,5  L’unico bianconero che ha in testa l’intenzione di uscire dal basso con un’idea di offesa. Si trova spesso a chiudere gli spazi sulla fascia sinistra, ma anche in mezzo ad alimentare la controffensiva. Finisce senza più un filo di fiato e con i crampi. Per lui sostituti non ce ne sono.

THURAM  5  Primo tempo  abbastanza accettabile, con un paio di sortite palla al piede e gomiti larghi. Nella ripresa scompare dai radar e solo la sua propensione alla copertura  suggerisce a Motta di rimandare il cambio, ma andava sostituito almeno 10 minuti prima. (FAGIOLI  5  Entrato, dopo 15 secondi fa capire perché il mister tardi nel cambio. Un giocatore irriconoscibile, sgonfio e distratto. Ma la testa quando crescerà? E pensare che la squadra ha bisogno di una mente pensante come dell’acqua l’industria tessile!)

LOCATELLI  7  Il centrocampo della Juve. Lui, da solo. Ricordo di avere visto pochi giocatori fare reparto nella terra di mezzo da soli come Manuel. Non sbaglia nulla, ma non ha l’ispirazione dei Pirlo, dei Pjanic, dei Paulo Sousa. Altrimenti  sarebbe già al 2° pallone d’oro.

CONCEICAO   6,5  Il migliore dell’attacco. Sempre ammesso che di attacco si tratti. Fa ammattire Tielemans (ammonito), Pau Torres (ammonito) e Digne. Non lo tengono o non lo vedono. E’ incisivo e sveglio sul colpo di testa che darebbe alla Juve il vantaggio, se Martinez non facesse la parata del secolo, tenendo sulla riga una porzione di palla pari a 0,00004% del totale.

KOOPMEINERS  5,5  Non gioca nel suo ruolo: ecco la dichiarazione più “lofia” degli intenditori di sta cippalippa. E allora? Mi viene il sospetto che Gasperini gli ritagliasse lo spicchio di campo preciso preciso e che ora si trovi a recitare a soggetto e non ne sia capace. Anche questa sera il suo apporto è pari a niente di concreto: alla prossima.

YILDIZ  5,5   Si sbatte, si arrabatta, si intòrcina, si scarabocchia. Ma la palla non si sposta di molto e soprattutto non si rende mai pericoloso. Vale a dire: tanto rumore (si fa per dire) per nulla. Tranne un tiraccio inverecondo a metà primo tempo, fuori di un paio di metri dopo aver preso la mira. Ma è giovane e crescerà… (MBANGULA  6  A differenza dell’illustre titolare, le treccioline entrano in area e seminano panico. Magra soddisfazione, ma è sempre meglio di niente)

WEAH  5,5   Lui sì che gioca fuori posizione e lo fa per dedizione piena alle esigenze del mister e della squadra. Tra l’altro è suo l’unico tiro da fuori area che preoccupa Martinez. Dopo di che, la notte delle “midlands” è più nera della pece.

THIAGO MOTTA  6  Indubbiamente l’emergenza l’ha fatta da padrona. E non è mica sempre il caso di andare alla ricerca dell’avventura. Ci vuole una bella dose di temerarietà, che non si può chiedere a Savona o a Weah. Sono però sicuro che in conferenza stampa Thiago starà parlando di un bel risultato, ottenuto su un campo difficile, grazie alla dedizione del gruppo, partita interpretata nel migliore dei modi, ora testa a Lecce. Ditemi che sto sbagliando! E allora mi sorge il dubbio che il pareggio sia 4 volte su 5 il  risultato cercato e che vincere sia più il frutto del caso e non una precisa risultante di un lucido progetto. Perchè, signori miei, siamo alla partita n. 18 e se non ci sono evoluzioni, ma solo risultati ad occhiali, la preoccupazione monta, insieme allo sconforto di punteggi avulsi dalla solita abitudine. Ecco che arriva l’intenditore che si reputa tale dal fatto di frequentare, per grazia ricevuta, chi davvero ne capisce, che bofonchia che i giocatori sono giovani, inesperti, sulla strada della crescita, eccetera. E mi si attorciglia l’intestino tenue su quello crasso. Scommettiamo che a Lecce, dopo un buon pareggio a reti inviolate, sentiremo il mister ripetere la conferenza di questa sera? Che debba svegliarsi pure lui? Ma chi è in grado di aiutarlo nell’impresa? Qualche commercialista di passaggio?

     Marco Edoardo  SANFELICI