Due punte per non tirare mai in porta - le contropagelle di Marco Sanfelici

PARMA - JUVENTUS 1 a 0
DI GREGORIO 6 Incolpevole sul colpo di testa di Pellegrino e forse si accartoccia un’altra volta su una gentile concessione di Sohm, che grazia la Juve per il raddoppio.
KALULU 6,5 Acquistato per fare numero, tanto per averne uno in più, risulta spesso l’unico che sa cosa sia dimostrare personalità in mezzo ad un branco di...carenti. Anche a Parma difende, imposta, gestisce e porta la palla al limite dell’area avversaria. Poi, vengono a mancare tutti gli altri.
RENATO VEIGA 5 Con i baffetti si fa moda, ma non servono per contrastare Bonny. Partita anonima e senza sussulti. Se costui è un centrale su cui fare affidamento, io sono la reincarnazione di Leonardo da Vinci.
KELLY 5 Appena sufficiente di piedi, ma disastro di testa e guarda caso Pellegrini gli salta sopra di 30 centimetri. Il resto non ha importanza alcuna. (ALBERTO COSTA S.V. Perché? Perché? Tudor, perché?)
LOCATELLI 6 Se la cava sempre dall’alto della capacità di stare nel gioco. Nemmeno lui però, con tutta la buona volontà, riesce a trovare il bandolo della matassa, costretto a muoversi all’interno di una squadra sotto ritmo. (DOUGLAS LUIZ S.V. Altro cambio che fa concorrenza a quelli che faceva l’undicesima piaga d’Egitto)
THURAM 5,5 Gioca soprattutto il primo tempo, esibendo un paio di sgroppate quasi coast to coast. Ripresa di sofferenza e di troppo “nascondino”. Una delle peggiori prestazioni di stagione, proprio quando serviva sostanza.
McKENNIE 5,5 Parte bene, meglio di tanti altri suoi compagni, compassati e disconnessi. Poi, poco per volta esce dall’agone, in cerca di una posizione che non trova. (YILDIZ 5,5 L’unica sostituzione con un motivo, atta a migliorare il livello del gioco. Comunque sia, il turchino colleziona un serie di tentativi di dribbling che non sortiscono una cippalippa. La domanda nasce spontanea: se aveva almeno 45 minuti di autonomia, perché non ha giocato da subito, dato che non ostante tutto ha tenuto la difesa crociata bloccata per lunghi tratti del secondo tempo?)
NICO GONZALEZ 5 Inizio promettente, con azioni in verticale che preoccupano il pacchetto arretrato dei ducali. Dovrebbe tirare appena dentro l’area, ma viene fermato appena in tempo. Ripresa senza mordente e sostituito troppo tardi (WEAH S.V. Troppo poco tempo a disposizione)
CAMBIASO 4,5 Il vero colpevole sull’azione che porta al goal di Pellegrino. Per voler dimostrare di essere un talento tecnico, si esibisce in un tentativo di stop volante di una palla spiovente in mezzo a 2 avversari, restando uccellato. Dal recupero palla del Parma scaturisce il cross di Valeri e la rete di Pellegrino. Se assommiamo i punti gettati su palle perse da Cambiaso durante la stagione (Lecce, ad esempio, contro la Viola, ad esempio…) viene un magone… Non mi oppongo ad una sua cessione in Inghilterra, purché pagata bene.
KOLO MUANI 5,5 Va una sola volta sul fondo e non tira, ma passa indietro verso un ipotetico compagno che arriverà, con calma ma arriverà… Fine della trasmissione. Il dialogo con Dusan? All’altezza della depressione del Mar Morto.
VLAHOVIC 5 Vede una sola palla, che tenta di indirizzare in qualche modo verso la porta di Suzuki. Altro non gli arriva e francamente così è impossibile incidere. Si infortuna come se non bastasse. (CONCEICAO 6 Prova a muovere l’aria dentro il campo e l’occasione più seria capita sui suoi piedi, ma esce di poco. Poi prova sul primo palo, ma è una telefonata che non impensierisce il portiere del Parma. Almeno ci prova in proprio, visto che i cross sono tutti del portiere per mancanza di attaccanti).
TUDOR 5 Si fa tentare dalle 2 punte, dopo giorni e giorni di dibattiti e perorazioni. E ci casca come un pero. L’assenza di Koop e la non perfetta forma di Yildiz lo inducono in tentazione. Chi capisce di calcio e lo sa, sa pure che la pericolosità in avanti non è determinata dal numero degli attaccanti e la gara di Parma lo riafferma se ce ne fosse ancora bisogno. Prima conseguenza è lo snaturare di un assetto che ha confortato nelle ultime uscite. Nico fatica per le sovrapposizioni di Kolo; Dusan non ha spazio e si imbottiglia per la gioia di Leoni; la squadra entra compassata e non con le briglie sciolte come a Roma, ad esempio; era forse meglio giocare con Kolo subito e con Dusan nella ripresa? Mah, non lo sapremo mai. Dopo Lecce Igor Tudor si è lamentato di coloro che sono entrati, ma stavolta è lui che butta dentro 3 giocatori al 90°, sperando in qualcosa che assomiglia all’isola che non c’è. In alcuni tratti dell’incontro sembra di assistere a sterili attacchi di una squadra in lotta per non retrocedere di fronte ad una squadra a pieno titolo in corsa per la qualificazione in Champions League. A ruoli invertiti però: la Juve sembra in fondo alla classifica e il Parma in odore di Europa. Nulla di più umiliante. Il quarto posto si fa difficile, proprio ora che si pensava di avere archiviato la distruzione sistematica perpetrata da un apprendista stregone. Mancano 5 partite e 3 sono a Bologna, Roma versante Lazio e Venezia. Questa sconfitta è grave al di là di ogni possibile limite. Non basta più l’impegno della squadra, occorre ora anche qualche buona sorte e qualche segno del destino. Se no, sarà il terzo, quarto, quinto “anno zero” di fila. Possibilmente senza Giuntoli, se non ci vogliamo fare davvero del male.
Marco Edoardo SANFELICI
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