Buffon: "Io e Del Piero grande rapporto, abbiamo dato il massimo per la causa Juve"
A margine della presentazione in Mondadori Duomo del suo libro "Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi", Gigi Buffon ha parlato della sua carriera: "Per un uomo di 45 anni agli occhi di tutti é una cosa normale, una consuetudine. Ad un anno e mezzo da quel giorno sono molto più sereno rispetto a 15-16 mesi fa - riporta Tuttomercatoweb -. Per uno che ha fatto la vita che ho condotto io il ritiro é la prima morte che devi affrontare. La carriera di uno sportivo finisce da abbastanza giovane. E la vera difficoltà non é il ricevere determinati stimoli, ma il come riempire la giornata. Per 30 anni avevo la giornata organizzata da qualcun altro. Poi di punto in bianco ti trovi ad avere 24 ore… Infatti ho fatto tutti i corsi possibili. E ora ho la convinzione totale di aver scelto la cosa migliore un anno e mezzo fa, cioè il ruolo in nazionale".
Mentre proprio sull'ultima parte della sua avventura da calciatore ha detto: "Potevo andare a fare il secondo portiere al Barcellona. L’idea di aver giocato con Cristiano, Messi, Neymar e Ibrahimovic mi stuzzicava. Poi, andando a Forte dei Marmi, ho sentito Bella di Jovanotti, canzone che ascoltavo quando da giovane andavo a Collecchio ad allenarmi. E al procuratore ho detto: ‘Facciamo ciò che mi fa stare meglio’. E vado a Parma proprio perché é in Serie B".
Mentre sulla rivalità con Del Piero ha ammesso: "Del Piero sarà sempre l’icona e l’emblema della Juve. Non sono mai arrivato a quel tipo di rappresentazione, la gente si sente rappresentata da Del Piero. Io e Ale abbiamo sempre avuto un grandissimo rapporto e abbiamo dato il massimo per la causa. Ci vediamo spesso anche ora, cercando di consigliarci anche su determinate scelte".
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