Aia, Zappi: "Arbitri, bisogna cominciare ad essere uniformi nell'interpretazione"

A Radio Crc ha parlato il presidente dell'Aia, Antonio Zappi, che a proposito del discusso mancato rigore al Napoli nel big match contro l'Inter ha detto: "Quando si modificano le regole servono dei percorsi lunghi che hanno bisogno di sperimentazioni. Il regolamento del calcio ha bisogno di tempo e valutazioni approfondite per capire i progetti migliori da attuare. Io vorrei un calcio dove la sostanza prevalesse sulla forma - ha aggiunto - ovvero uno scenario in cui un calciatore o un allenatore non esca dal campo con il dubbio che un qualcosa non sia stato visto e valutato. Una volta che tutto è stato oggettivamente visto e valutato, l'arbitro mantiene la sua autonomia decisionale, confermando o meno la scelta fatta".
"C'è la prospettiva dell'announcement, ovvero che l'arbitro possa spiegare al pubblico il processo decisionale assunto. È stato sperimentato in Inghilterra e non ha creato problemi - ha proseguito Zappi - è un processo trasparente, il pubblico conosce meglio le motivazioni. È chiaro, però, che questo può alimentare contestazioni e proteste, perché come tutti i processi di comunicazione, una parola fuori posto può generare un'interpretazione fuorviante o polemiche in più. In Inghilterra è andato bene, ma dalla sperimentazione all'applicazione ci vuole del tempo". ma ha aggiunto: "Noi dobbiamo cominciare a darci delle certezze: cominciare ad essere uniformi nell'interpretazione quando quest'ultima è certa", ha detto. Sulla questione dei falli di mano. "Si è ricercato un concetto di punibilità che andasse oltre l'oggettività, aprendo anche all'interpretazione soggettiva, perché il calcio ci chiedeva questo. La cosa migliore che si potrebbe fare per molto tempo è non cambiare più le interpretazioni".
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