La Juve di Motta non esiste: qualcuno intervenga presto
Avvilente, sconcertante, inesistente: è perfino difficile trovare il dispregiativo giusto per connotare la Juve di Motta. I fischi dei tifosi dopo il triplice fischio del tonfo contro il Benfica sono la colonna sonora inevitabile di un film dell'orrore. Senza fine. Tre adattati su quattro della linea difensiva è l'emblema di cosa sia oggi questo gruppo, inteso a 360 gradi, dalla società ai giocatori, passando ovviamente per l'allenatore. A proposito, dire “siamo mancati negli ultimi 16 metri” fa capire lo stato confusionale di Thiago. La Juve non è mancata, semplicemente non c'è. Il discorso tecnico-tattico rischia di scivolare in secondo piano di fronte all'assenza di agonismo. La serata di Champions doveva doveva essere l'occasione giusta per cancellare il secondo tempo di Napoli e reagire sotto il profilo mentale. Invece zero segnali, buio totale.
La Juve si giocherà il passaggio agli ottavi con una tra Milan e Psv, ma qui bisogna capire innanzitutto se questa truppa può guarire o se invece la malattia è incurabile. Inimmaginabile tutto questo all'inizio del progetto. Che stenta a decollare, anzi è inesistente. Il trend è chiarissimo: nelle ultime 15 partite solo 4 vittorie, 8 pareggi e 3 sconfitte. Con modalità diverse, questa squadra ha convinto raramente. La luce che si era accesa all'alba del nuovo progetto, si sta spegnendo. Inesorabilmente. Manca tutto: una trama di gioco riconoscibile, i leader in campo, lo spirito di chi è consapevole di indossare una maglia importante. Poi la guida tecnica. Le espressioni di Motta nelle ultime interviste sono eloquenti. L'impressione è che nemmeno il mercato riuscirà a dare una sterzata, il rischio naufragio è concreto. Serve dunque l'intervento della società/proprietà, bisogna fare una riflessione profonda, capire quale sia la cosa giusta da fare e, se necessario, prendere decisioni drastiche. Per il bene della Juve, l'unica cosa che conta.
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