Garcia Tena a RBN: "Alla Juve non ho avuto molto spazio, ma è una scelta che rifarei" | VIDEO

Garcia Tena a RBN: "Alla Juve non ho avuto molto spazio, ma è una scelta che rifarei" | VIDEOTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano
martedì 9 aprile 2024, 19:09Primo piano
di Alessio Tufano
Il difensore ha parlato a “Cose di Calcio”: “Davanti avevo la BBC, forse se fossi arrivato in una squadra in costruzione avrei potuto mettermi in mostra”

Ospite oggi di “Cose di calcio” su Radio Bianconera, ha parlato Pol Garcia Tena, difensore centrale spagnolo attualmente in forza al Trento, che arrivò giovanissimo in bianconero nell'agosto del 2011, dopo aver terminato il proprio contratto con il Barcellona: “Il mio primo anno a Torino fu dedicato principalmente al campo e allo studio – ricorda – Facevo il liceo del club dalle 8 alle 14, poi dalle 15.30 alle 17.30 avevo l'allenamento, e quando rientravo in convitto mi mettevo a studiare per la scuola spagnola”.

I PRIMI PASSI - Insomma, casa e lavoro per un ragazzo che allora aveva 16 anni ma che già da piccolissimo era entrato nel mondo del calcio dalla porta principale: “Mi fratello venne preso dall'Espanyol, che poi prese anche me. Feci quattro anni lì, poi tre col Barcellona e a 16 anni venni alla Juve, a livello formativo sono stato fortunato perchè sono cresciuto in tre grandi club, e questo mi ha permesso di lavorare avendo sempre a disposizione i mezzi migliori”.

LA SCELTA JUVE - La scelta di lasciare la Spagna per un nuovo paese fu una scelta di vita, con dietro delle motivazioni: “La Juve mi diede la possibilità di venire in Italia con mio fratello e di mantenere quindi il più unita possibile la famiglia, poi mi mostrò un progetto che, a livello personale, mi convinse a scegliere Torino. La realtà poi si rivelò un po' diversa ma per me resta una grandissima esperienza e non me ne pento”. Garcia Tena arrivò infatti in una Juventus fortissima e questo gli complicò di molto la strada verso la prima squadra: “Arrivai nel momento in cui in prima squadra c'erano Barzagli, Bonucci e Chiellini, in panchina giocatori forti come Caceres, forse se non ci fossero stati questi fenomeni avrei avuto un po' più di spazio. In tre anni di Conte esordì un solo ragazzo della Primavera, anche perchè il mister era focalizzato sui risultati e metteva sempre la formazione migliore. Non è comunque una polemica la mia, soltanto la constatazione di un dato di fatto, è chiaro che magari ci sono stati anche dei demeriti da parte mia, ma a volte nel calcio serve anche fortuna e forse se fossi arrivato in una Juve in costruzione avrei avuto più possibilità di mettermi in mostra”.

TRA PRESENTE E FUTURO - La carriera di Garcia Tena lo ha portato poi fino in Messico, oltre che in Belgio, prima del ritorno in Italia, dove adesso gioca e conta di farlo ancora per qualche anno, pur preparandosi già il terreno per il futuro: “Sono laureato in scienze motorie – racconta – sto studiando da allenatore e sto gestendo diversi business fuori dal calcio, mi tengo aperte più porte possibili, anche se la carriera di tecnico mi stuzzica particolarmente”.

LA JUVE DI OGGI - Infine un commento sulla Juve di oggi, che appare lontana anni luce da quella che fu la 'sua' Juve: “La qualità della rosa è decisamente diversa, adesso non hai un Pirlo, e a Locatelli non puoi chiedere di fare il Pirlo, penso che questo esempio da solo possa bastare. L'unica critica che si potrebbe fare ad Allegri è quella di non provare a far giocare insieme tutti i giocatori più forti, in un tridente che mi piacerebbe vedere, ma questi sono tutti ragionamenti che possiamo fare noi da fuori, senza conoscere dinamiche ed equilibri dello spogliatoio attuale non potremo mai sapere cosa ci sia davvero dietro le decisioni del tecnico”.