Olivera: "Non ci sono giocatori che sentono la Juve. E su Motta dico..."

L'ex bianconero Ruben Olivera, doppio ex della sfida tra Fiorentina e Juventus di domenica, ha parlato di questo big match della prossima giornata di campionato: "Sarà una partita molto delicata per la Juve, da dentro o fuori - ha confessato a TuttoJuve -. La Fiorentina, seppur non stia ripetendo i risultati di qualche mese fa, è in salute e cercherà di fare la sua partita. A Firenze è sempre un match molto sentito. Non sarà affatto facile affrontare una squadra quella viola".

Mentre sul momento della Juve ha detto: "E' sicuramente una stagione particolare, la squadra non è riuscita a decollare nemmeno con le cinque vittorie di fila in campionato. Le altre squadre sono più costanti nei risultati, poi la sconfitta con l'Atalanta è stata brutta da vedere. Siamo stati sconfitti anche noi, ma mai così in questo modo. Di sicuro, l'indomani della debacle, non ci sarebbe stato affatto un giorno di riposo. Ricordo che il direttore Moggi ci mandò in ritiro dopo due pareggi di fila, perché a suo dire non vedeva l'atteggiamento giusto. In Juventus, qualsiasi risultato diverso dalla vittoria era sempre visto male. Nessuno di noi fiatò. Il gruppo trovò giusta questa decisione e fece di tutto per non sbagliare più. E tornai a casa solo dopo il successo della partita dopo".

E ha confessato: "Secondo me ci sono stati troppi cambiamenti. Non ci sono i giocatori che sentono la Juventus, non c'è quell'appartenenza come invece era presente in maniera fortissima ai miei tempi. Non vedo poi delle figure in grado di inculcare quello che è sempre stato il DNA bianconero. Non sta accadendo solo in campo, ma questo lo si percepisce un po' su tutti i livelli". Mentre su Thiago Motta ha detto: "Fossi un dirigente lo prenderei sempre. E gli lascerei finire il progetto iniziato. Ha delle colpe anche lui, ma anche i calciatori che scendono in campo non sono da meno. L'unica cosa da sperare è che possa andare bene la prossima partita contro la Fiorentina".