Mulè sminuisce Gravina e "minaccia": "Ci sarà una conseguenza, se la FIGC non si autoriformerà"
La soddisfazione per la credibilità dell'emendamento volto a ridisegnare il potere politico delle varie leghe nazionali al cospetto della FIGC non può accontentare Giorgio Mulè. L'onorevole di Forza Italia, nonchè vice-presidente della Camera dei Deputati, ha alzato la voce nei confronti della Federazione e del suo presidente Gabriele Gravina. Il numero uno della principale istituzione calcistica nazionale non sembrerebbe essere un grande ostacolo da superare per il Governo, che promette battaglia. A Radio CRC, infatti, Mulè promette degli interventi significativi nei confronti della FIGC, qualora quest'ultima non si dovesse riformare autonomamente. Ecco le sue parole.
"Se la mediazione non ci sarà, si andrà avanti secondo il cammino parlamentare e quindi si discuterà in Parlamento e si arriverà ad una riforma. Il Governo è pronto ad intervenire sulla FIGC nel caso. Se questo calcio e questa Federazione non sono in grado di autorigenerarsi e autoriformarsi, qualcuno lo sporco lavoro lo deve fare. Ma se la partenza è che nulla si può toccare, allora qualcun altro dovrà governare il cambiamento. E questo qualcuno è il Parlamento".
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