Le Contropagelle di Juventus-Napoli, a cura di Marco Edoardo Sanfelici

Le Contropagelle di Juventus-Napoli, a cura di Marco Edoardo SanfeliciTUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 17:56Altre notizie
di Alessio Tufano
Ben che vada senza punte si pareggia Juventus-Napoli 0-0

di Marco Edoardo Sanfelici

DI GREGORIO  6,5  Come nella migliore tradizione dei portieri bianconeri (a proposito: un grande in bocca al lupo a Wojciech Szczesny per la vita) è chiamato ad un intervento affatto banale alla fine del 1° tempo su una deviazione fortuita di Bremer in anticipo su Lukaku. Dopo di ché si guarda la partita guadagnando, come da ingaggio.

SAVONA  6  Qualche palla imprecisa e qualche affanno su Kvara, niente popò di meno. Il ragazzo però ha coraggio e applicazione e il georgiano finisce sostituito per impalpabilità. Dà consistenza alla scelta dei laterali da parte del mister: qualcuno avrebbe gradito Cabal a sinistra e Cambiaso a destra.

KALULU  6,5  Grazie Milan. Se Pierre dà costanza a prestazioni come questa, alla fine della stagione si riscatta e resta con noi. Non solo terzino, ma anche centrale, con licenza di marcare e avanzare. Sta a vedere che mi tocca tra non molto aggiungergli un diminutivo: da Piero a Pierino e gli scherzi li subiscono gli avversari.

BREMER  7 The man of the match. Come distruggere a colpi d’ascia un armadio a 3 ante di foresta belga, con scardinamento di chiodi e tiranti annessi. In alcuni momenti della prima frazione, sotto l’azione demolitrice di Bremer, il 9 azzurro mi trasmette quasi un moto di compassione. Da corner l’unica palla imprecisa, ma la diviazione vede Di Gregorio vigilare. Se non c’è Gatti, Gleison fa il capitano e qualcosa vorrà dire, no?

CAMBIASO  6,5  Parte laterale, ma ben presto diventa mediano, mezzala, “dovemivuoiiosono”. In alcuni momenti si carica sulle spalle tutto il peso del centrocampo juventino. Peccato che Koopmeiners butti al vento un passaggio al bacio in area, imbeccato da Andrea dopo una discesa in mezzo al campo di 50 metri: per la serie come essere legati alle giocate di un compagno.

McKENNIE  6 Prova a ripetere la prestazione di Champions, ma l’avversario del giorno è decisamente più forte. Allora si prodiga a presidiare la terra di mezzo mettendola sul fisico. Blocca Buongiorno in ripartenza ed il solerte Doveri (solerte se si tratta di juventini, colpito da amnesia del regolamento se trattasi di danni procurabili al Napoli) lo ammonisce. A trarne vantaggio è un altro Mac, Tominay che scorrazza indisturbato (THURAM  S.V.  Troppo poco per andare a referto)

LOCATELLI  7  Man of the match, the other one. Come dominare il centrocampo dal primo all’ultimo minuto. A tutto campo, con chirurgica precisione nei passaggi, nelle magnifiche aperture verso Yildiz, cambiando il fronte d’attacco come da tempo non si vedeva. Ha imparato una cosa fondamentale per un giocatore di mezzo: l’anticipo sul contrasto. Avete notato che non prende più ammonizioni?

NICO GONZALEZ  6 Si sbatte nel 1° tempo creando un minimo di apprensione a Mathias Olivera, ma neanche tanto. Ripresa un briciolo più anonima, anche se Savona lo cerca sovente a sostenere l’azione. Pensatela come vi pare, ma a me manca un attuale panchinaro del Liverpool.

KOOPMEINERS  6  Ha sulla coscienza una girata dalla riuscita invereconda che avrebbe dato il sicuro vantaggio alla Juve. Rispetto alle ultime esibizioni partecipa assai di più alla manovra della squadra, ma dà l’impressione di non avere ancora centrato il pezzo di campo da occupare. Dovrebbe alternarsi con Yildiz nel sostegno della punta, ma siamo solo al 1° capitolo delle istruzioni all’uso.

YILDIZ   6,5  Slalomeggia a manetta tra Di Lorenzo e Rrahmani nel tentativo di creare un pertugio che porti in area. Oddio, Koop lo sostiene, Cambiaso detta l’appoggio, non resta solo e ne giova. La volta buona a tu per tu con Caprile, si fa ingolosire dal tiro, invece di appoggiare a McKennie che sopraggiunge e Koop e Weah in mezzo, sparacchiando nel settore ospiti. Errore di gioventù, da non ripetere.

VLAHOVIC  5  “Ahi quanto a dir qual era è cosa dura, /questo Dusan selvaggio e aspro e brocco/ che nel pensier rinova l’incazzatura” (cit. libera da Dante). Riceve un passaggio breve da Yildiz, imbeccato da McKennie e lui si impappina col pallone a mo’ di una signorinella che zompa sulla sedia avendo visto un topolino. Il mister osserva e lo lascia negli spogliatoi. Ci sarà pure la classe, ma la testa non risponde al fatto di essere l’unica punta della Juve. E son dolori… (WEAH  5,5  Negli U.S.A. spesso gioca laterale basso e quando sarà vecchio potrà raccontare che un giorno a Torino faceva il centravanti)

THIAGO MOTTA  6,5  Tra Empoli, PSV e Napoli mi attendevo una serie di risposte. Una di esse era la possibile crescita tattica. Ebbene, oggi contro il Napoli la risposta è positiva. Al cospetto di un  maestro di strategia come Conte, Thiago Motta sfodera una lettura della gara impeccabile, costringendo la squadra partenopea spesso all’arrocco, con licenza di contropiede. Ci fosse una punta vera, starei a raccontare un risultato diverso. Scelta azzeccata quella di Savona su Kvara, come azzeccato lo scivolare sullo schieramento a 3 in difesa per liberare Cambiaso da compiti prettamente difensivi. Kalulu assicura un’ottima copertura. Il problema sta nell’ incidenza nulla della punta e allora piuttosto che trovare sostituti, come avvenuto con la Roma, si gioca senza attaccanti. Se lo fa Guardiola si grida al miracolo e perché non dovrebbe farlo Motta? Si vede che la soluzione è estemporanea, ma lavorandoci su, potrebbe diventare un’usanza. Urge risolvere il problema della fatica a realizzare, perché nessuno sta lì  ad aspettare i comodi bianconeri e le giornate passano.


PER I MARZIANI: c’era una volta un tecnico brutto e cattivo che insultava i tifosi vincendo le partite di “hortomuso”. Era talmente brutto che muoveva la classifica di tre punti in tre punti. I tifosi inviperiti dalla sua bruttezza e dalla sua cattiveria gli si sono rivoltati contro a tal punto che la società lo ha esonerato appena vinto un trofeo e lo ha sostituito con un tecnico bello e innovativo. Che fa un punto a partita, non prende goal, come quell’altro, e si sogna di fare almeno una rete, che l’altro otteneva.