Chivu: "Fui accusato di voler andare alla Juve, mi salvò lo psicologo"
Cristian Chivu ha raccontato apertamente delle sue difficoltà con la salute mentale durante la sua carriera nel corso di un un'intervista a Cronache di Spogliatoio. Lex romanista e interista ha spiegato come, inizialmente, si fosse costruito una "corazza" emotiva, affrontando le sfide da solo senza chiedere aiuto, finché non si è reso conto di non riuscire più a gestire la situazione e ha cercato il supporto di uno psicologo.
Il punto di rottura è arrivato a Roma, a causa di un episodio che lo aveva segnato: dopo un'intervista in cui aveva parlato positivamente di Fabio Capello, neo allenatore all'epoca della Juventus, dicendo che gli sarebbe piaciuto un giorno tornare a lavorare con lui, i titoli che ne erano derivati sui giornali ("Chivu vuole la Juve") avevano suscitato fischi e critiche da parte dei tifosi, che lo avevano additato come traditore. "A quel punto ho chiesto aiuto a uno psicologo", ha spiegato l'ex difensore romeno, "la situazione mi ha fatto barcollare, un po’ per l’ingiustizia che io sapevo che mi era stata fatta”.
Chivu ha anche raccontato anche un episodio in cui, nonostante un infortunio, aveva accettato di giocare contro il Chievo per aiutare la squadra, ma era stato nuovamente fischiato dai tifosi. In quel periodo, aveva dovuto affrontare un forte stress psicologico, tanto che, dopo le partite, spesso vomitava a causa dell'ansia. Nonostante il periodo difficile, la squadra aveva ottenuto una serie di vittorie, tra cui il derby, e i tifosi avevano dimenticato l'incidente.
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